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Conti correnti detenuti all’estero, e non solo a San Marino, per investimenti in titoli che negli anni hanno superato i 3 milioni di euro, sono stati scoperti dal nucleo di polizia tributaria della Gdf di Rimini e sono riconducibili a Salvatore Castaldo, napoletano di 45 anni titolare della società che gestiva il ‘Green Bar’ di viale Ceccarini, il bar dei vip a Riccione.

Ieri i militari, comandati dal maggiore Marco Antonucci delle Fiamme Gialle, hanno confiscato le quote societarie del Green Bar, oltre ad altri beni riconducibili all’uomo che verranno gestiti all’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati alla Criminalità. Castaldo, alle spalle una pena patteggiata per tentata estorsione e un’abitudine ad evadere le tasse, è stato oggetto del provvedimento di confisca finalizzato all’aggressione dei patrimoni illecitamente accumulati attraverso l’applicazione delle misure di prevenzione patrimoniale.

Dalle indagini del nucleo di polizia tributaria della Gdf emerge una discrepanza di almeno un milione di euro tra il reddito dichiarato dal napoletano e il patrimonio realmente posseduto. Non solo: Castaldo risulta aver patteggiato una pena di 2 anni per tentata estorsione, con l’uso di un’arma, ai danni dell’avvocato riccionese che patrocinava gli interessi dei proprietari dei muri del Green Bar (gli imprenditori della nota casa di abbigliamento Stefanel), e un altro episodio, stavolta in concorso con due pregiudicati campani, in cui erano stati esplosi colpi di arma da fuoco contro la vetrina del negozio della moglie del legale.

Per questi legami poco chiari e un’abitudine ad evadere il fisco evidenziato dai due condoni fiscali di cui ha usufruito negli anni, il gestore del ‘Green Bar’ è stato ritenuto soggetto socialmente pericoloso e, dunque, passibile dell’applicazione della normativa antimafia.
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