In Italia si taglia, mentre a Varese si abbonda. Solo nel feudo elettorale del Ministro dell’Interno Roberto Maroni, che nella città lombarda vive assieme allo stato maggiore leghista, aumentano gli agenti di polizia. Qui dove risiede anche il leader del Carroccio Umberto Bossi, negli ultimi dodici mesi sono arrivati 74 nuovi poliziotti, per un totale di 255 per un capoluogo di provincia da 80 mila abitanti. L’esatto contrario di quello che accade nel resto del Paese dove, denunciano i sindacati, le riduzioni di organico sono all’ordine del giorno….
FAVORITISMI. Maroni ha avuto un occhio di riguardo per la sua città natale e con la chiusura dei valichi dì frontiera di Chiasso (dove è rimasta la Guardia di Finanza), Gaggiolo, Porto Ceresio e Zenna ha deciso di incrementare gli uomini in tutta la sua provincia: dalla stradale di Busto Arsizio fino a Luino sulle sponde del Lago Maggiore. “Poliziotti come non si erano mai visti da queste partì” conferma chi lavora in Questura.
In Italia nel 2015, calcolano le organizzazioni sindacali, la polizia scenderà da 100mila agenti attuali a 80mila. E dopo l’ultima Finanziaria in molti (circa 5mila poliziotti) scelgono di andarsene in pensione in modo da evitare di continuare a lavorare con gli stipendi bloccati. Il ministero è cosi costretto a ridurre il personale, ma con criteri molto discrezionali.
A Roma si abbassano i controlli anche per obiettivi sensibili come la Basilica di San Pietro. L’organico dell’ufficio di polizia di via del Mascherino (che garantisce la sicurezza in piazza San Pietro e zone limitrofe) continua a diminuire e nell’ultimo periodo si è perso quasi il 20 per cento scendendo da 166 a 143 uomini. Stessa sorte per i commissariati capitolini di periferia. Nel quarto municipio (nella zona Tiburtina) il rapporto poliziotti per popolazione è il più alto della città, uno ogni 2284 abitanti mentre nel centro storico sono uno ogni 219, eppure in periferia vive la maggior parte dei romani e un’unica volante del 113 controlla una zona da 250 mila abitanti. Carenze croniche che si sommano anche alle migliaia di agenti distaccati al servizio scorte del Viminale, ridotti a ruolo di parcheggiatori e autisti di politici dei Palazzi romani. Meno uomini però vuol dire meno turni di notte, meno volanti per le emergenze e meno attività investigativa.
A Caserta per la visita dello scorso aprile del ministro Maroni i sindacati di categoria Siap, Coisp e Consap, denunciarono le loro difficoltà: “Siamo soli e al collasso”. All’appello per i sindacati mancano mille uomini nell’intera provincia, epicentro del clan dei Casalesi con città di frontiera come Villa Literno, Casali di Principe, Castel Volturno, Marciarise. E per le operazioni contro la Camorra vengono spostati i reparti di prevenzione del crimine da Pescara. Peccato che con gli arresti eccellenti (che danno grande visibilità sui media nazionali) si impiegano fino a 800 agenti ma per soli 10-15 giorni si fermano nella terra di Gomorra. Stesso copione per gli scontri di gennaio a Rosarno, in Calabria. Sono arrivati 300 poliziotti e, passata l’emergenza, sono tornati a Pescara. “Abbiamo bisogno di poliziotti in modo permanente”, conferma Silvio Iannotta del Siap “e non di militari o agenti assegnati a tempo determinato. Se il modello Caserta contagerà altre città, allora veramente c’è da preoccuparsi”.
LA BEFFA. A maggio l’ultima beffa: su 1700 agenti entrati in servizio dal 2006, soltanto due sono stati indirizzati nel Casertano. Due pesi e due misure che a 800 chilometri di distanza, mentre l’ultima Finanziaria riduce ancora le risorse per le indagini e le operazioni di polizia, premiano Varese e l’intera Provincia. A Busto Arsizio e Gallarate (grossi centri vicino all’aeroporto di Malpensa) sono arrivati 20 agenti. Più a nord il commissariato di Luino è passato da 45 a 85 e rinforzi anche per la polizia stradale di Busto Arsizio che conta 66 agenti. Per i colleghi vicini di Novara che controllano 280 chilometri di autostrada Milano-Torino e i collegamenti con lo scalo di Malpensa appena 40. “Perché questo trattamento solo a Varese?” si chiede Gian Mario Morello del Consap. In controtendenza con il resto del Paese, qui abbiamo un’esplosione di agenti: solo per le scorte siamo passati da 4 a 39 e altri 38 per i posti fissi degli onorevoli al governo”.
E per le divise blu dirottate sul capoluogo lombardo, che ora fanno la guardia alla casa di Maroni, allo stipendio si aggiunge l’indennità di 450 euro mensili per “trasferimento d’autorità”. Neanche un euro in più per i loro colleghi trasferiti nelle città vicine di Como, Chiasso e Novara.
(Tratto da NSD)