Rifiuti tossici interrati, sequestrata un’area di 55.000 metri quadrati a Ceprano. Un’enormità. Cinque ettari e mezzo cui ieri mattina hanno messo i sigilli i carabinieri della Stazione di Ceprano agli ordini del capitano Pierfrancesco Di Carlo, comandante della Compagnia di Pontecorvo.
Si tratta dell’area della Siad (ex Oxi Sud), già soggetta ad un precedente sequestro preventivo per alcuni fusti ritrovati nello stesso terreno.
I primi accertamenti effettuati hanno consentito di accertare, anche con la collaborazione del personale dell’Arpa Lazio, un grave superamento delle concrentrazioni di idrocarburi. Un valore tale da ipotizzare che nell’area vi siano altri fusti contenenti rifiuti tossici rispetto a quelli già individuati dai militari dell’Arma.
Certo sarà un lavoro faticoso. L’area sottoposta a sequestro è enorme e non sarà facile scandagliarla al meglio per cercare di individuare la presenza di ulteriore materiale.
Le indagini dei carabinieri andranno chiaramente indirizzate sui responsabili legali dell’area senza escludere la possibilità che sia stato qualcun altro a depositare i fusti.
Nella tarda mattinata di ieri il sequestro probatorio eseguito su ordine del procuratore della Repubblica, Giuseppe De Falco, che ha seguito in prima persona l’intera vicenda.
Si tratta di un’operazione ambientale di grande importanza. Non la prima nel territorio di Ceprano. Dopo le ex Industrie Olivieri e l’ex Europress, la Siad è la terza azienda dismessa su cui si accendono i riflettori per rifiuti inquinanti.
A quanto pare veleni di ogni genere sono stati abbandonati in diversi stabilimenti ormai chiusi, con devastanti conseguenze per il terreno ed ovviamente per la salute pubblica.
Importanti operazioni sono state effettuate nel recente passato dalla Guardia di Finanza e l’ultima dai carabinieri che proseguono con controlli e verifiche, determinata non lasciare che il territorio venga ancora contaminato da rifiuti tossici.
(Tratto da Dimmidipiù)