LA REGIONE LAZIO SI SCHIERA CON DECISIONE CONTRO LE MAFIE:
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TESTO DELLA MOZIONE APPROVATA DAL CONSIGLIO REGIONALE NELLA SEDUTA N.119 DEL 22 GENNAIO 2009
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Premesso che:
in data 12 maggio 2008 veniva presentata dall’Osservatorio Tecnico Scientifico sulla Sicurezza e la Legalità una sintesi del rapporto sulla criminalità organizzata nel Lazio;
da tale rapporto emerge l’attività economica della criminalità organizzata con particolare riguardo al riciclaggio di denaro sporco,all’usura ed al traffico di sostanze stupefacenti;
il documento riportava tra l’altro i dati delle relazioni annuali della DNA 2006-2007 relative al procedimenti penali avviati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma nel 2005 ( sono stati 204 per droga,tratta e associazione mafiosa, più dei 189 di Reggio Calabria ).Un andamento confermato anche nel periodo compreso tra il luglio 2006 ed il giugno 2007 quando la Direzione capitolina antimafia ha avviato 143 procedimenti,numero inferiore solo a quelli della Direzione milanese e a quelli avviati dalle principali Direzioni Distrettuali Antimafia in particolare della Calabria,della Campania e della Sicilia;
il documento individuava nel Lazio l’operativa di 61 cosche denunciando i tentativi di infiltrazione malavitosa nella pubblica amministrazione;
successivamente alla presentazione del rapporto.indagini della polizia di stato portavano ad arresti e al sequestro di ingenti patrimoni illeciti a soggetti ascrivibili alla malavita organizzata in molte zone del Lazio;
nell’agosto 2008,durante l’inchiesta Circeo Connection ,veniva rilevata l’infiltrazione di alcuni boss nella gestione di supermercati e locali turistici come alberghi,discoteche e bar;
significativi,tra gli altri,sono i sequestri operati nei confronti di soggetti già coinvolti in indagini relative alle infiltrazioni mafiose nel Comune di Roma: il 13 novembre del 2008 sono stati sequestrati a Massimo Di Fazio beni per otto milioni di euro,il 19 novembre venivano sequestrati beni per venti milioni di euro a Vincenzo Garruzzo;
giova ricordare che già il Consiglio comunale di Nettuno nel novembre del 2005 è stato sciolto per grave condizionamento da parte della malavita organizzata,decisione questa confermata in tutte le sedi giudiziarie;
nella regione e in particolare nel sud pontino,negli ultimi mesi,si è registrata una recrudescenza degli attentati ad imprenditori ed imprese e in alcune zone sono stati smantellati pericolosi sodalizi che avevano cominciato ad imporre il racket;
il Prefetto di Latina ha deciso di insediare una commissione d’accesso agli atti del comune di Fondi,per condizionamento da parte della criminalità organizzata,che ha concluso i suoi lavori a settembre 2008;
le indagini delle Procure Antimafia di Roma,Catanzaro e Reggio Calabria hanno colpito a più riprese la ‘ndrina dei Gallace di Anzio e Nettuno,attiva nel traffico di droga,arrivando ad una sentenza di condanna in primo grado per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso;
recenti indagini delle Procure Antimafia di Roma e Reggio Calabria hanno individuato consistenti investimenti della ‘ndrangheta nel centro di Roma,emblematico è il caso della richiesta di sequestro del locale di Piazza di Spagna,La Rampa;
recenti indagini della Procura Antimafia di Reggio Calabria hanno svelato rapporti tra la ‘ndrangheta e la famiglia Casamonica di Roma;
nella regione si registrano ingenti sequestri di droga ultimo dei quali il 14 gennaio a Civitavecchia,dove sono stati sequestrati ben 650 kg di hashish;
l’emergenza rifiuti in Campania ed il fatto che in molti casi la camorra controlla questo settore debbono mettere in allerta anche gli amministratori del Lazio;
nel corso della Commissione consiliare Sicurezza sono stati denunciati gravi casi di abusivismo edilizio nel territorio del Parco del Circeo,nell’area di pertinenza del Tribunale di Tivoli ed in altre zone del Lazio;
la criminalità ha particolari interessi per il controllo del settore immobiliare anche nel Lazio;
la regione Lazio è al sesto posto in Italia,dopo le quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa e la Lombardia,come beni immobiliari confiscati alle organizzazioni mafiose e nel corso degli ultimi mesi sono stati effettuati ingenti sequestri di ulteriori beni oggetto di attività di riciclaggio;
nella legge Finanziaria regionale del 2009 è stato approvato,con voto unanime del Consiglio regionale,l’art.45 che prevede un forte impegno per la promozione dell’uso sociale dei beni confiscati alle mafie nel Lazio,con investimenti per circa 7 milioni di euro nel triennio 2009-2011;
i dati raccolti,le indagini condotte da forze dell’ordine e magistratura,le informazioni raccolte attraverso le audizioni svolte dalla Commissione consiliare Sicurezza fanno prevedere uno sviluppo dei fenomeni di criminalità organizzata nella nostra regione,come dichiarato il 15 gennaio scorso dal Presidente dell’Osservatorio Tecnico Scientifico prof.Enzo Ciconte che ha sollecitato la destinazione di adeguate strutture e mezzi all’Osservatorio;
la Giunta Regionale del Lazio ha approvato in data 20 gennaio 2009 la proposta di legge regionale sugli appalti contenente norme utili al contrasto delle illegalità e sulla sicurezza del lavoro;
IL CONSIGLIO REGIONALE
APPROVA LA RELAZIONE DEL Presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo
E IMPEGNA
Il Presidente della Giunta Regionale e gli Assessori competenti
A proseguire nella piena applicazione delle leggi regionali sulla sicurezza (15/01),diritti dei detenuti (7/0/),diritti degli immigrati (10/08),vigilanza urbana(1/05),violenza alle donne (64/93);
a proporre al Ministero dell’Interno la creazione di un Ufficio della Direzionale Investigativa Antimafia per il Lazio meridionale ;
a proporre al Governo di voler provvedere con urgenza al rafforzamento degli organici della Magistratura e degli uffici giudiziari nei territori più esposti ai fenomeni di infiltrazione nel Lazio ;
a proporre al Ministero dell’Interno e agli Enti locali interessati un Patto per la Sicurezza del sud pontino, in particolare per le province di Latina e Frosinone,per contrastare l’illegalità e la malavita organizzata;
a proporre al Ministero dell’Interno il rafforzamento dei presidi delle forze dell’ordine nella aree di Ostia,Guidonia,Ardea,Pomezia ,Aprilia,Minturno,Cassino,aree di forte sviluppo demografico ed a rischio criminalità e più in generale,a rafforzare le capacità tecniche e la strumentazione adatta per assicurare moderne investigazioni e tecnologie adeguate ad un territorio dove le mafie stanno cercando di insediarsi stabilmente;
a sollecitare il Governo affinché si pronunci quanto prima,nell’interesse della comunità di Fondi,in merito alle vicende segnalate dalla Commissione di accesso prefettizia;
a prevedere la semplificazione delle stazioni appaltanti,rafforzando,di concerto con le Prefetture,le attività di controllo;
ad incrementare il controllo della Regione sui suoi atti e a rafforzare le azioni tendenti alla semplificazione ed alla trasparenza delle procedure amministrative;
a rafforzare le strutture di servizio e i mezzi dell’Osservatorio Tecnico Scientifico sulla Sicurezza e la Legalità per metterlo in condizione di fornire indicazioni sulle presenze (cosche,famiglie,personaggi criminali )sul territorio della regione,sulle loro attività e sulle conseguenti azioni da attivare;
a trasmettere all’Osservatorio Tecnico Scientifico sulla Sicurezza e alla Commissione Sicurezza una relazione sull’andamento dei processi di criminalità organizzata nei quali si è costituita parte civile la Regione Lazio;
a creare, di concerto con l’Osservatorio Tecnico Scientifico e con la Commissione Sicurezza ,una biblioteca per la legalità contenenti i documenti conservati dagli organi suddetti;
a predisporre un piano regionale per l’educazione alla legalità e contro il lavoro nero, di concerto con gli Assessorati alla Sicurezza,alla Scuola,alla Cultura,al Lavoro,d’intesa con l’Osservatorio Tecnico Scientifico sulla Sicurezza e la Commissione Sicurezza,
a rafforzare l’azione della Regione Lazio per il pieno ed effettivo riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie nella nostra regione,sia attraverso il sostegno ai comuni e ai soggetti destinatari dei beni,sia attraverso l’acquisizione diretta dei beni stessi,sviluppando in particolare una precisa strategia di collaborazione con la struttura del Commissario straordinario per i beni confiscati alle mafie,le Prefetture,l’Agenzia del Demanio;
ad operare per il raggiungimento degli obiettivi del Patto per Roma Sicura;
ad approvare piani di inclusione promossi di concerto tra gli Assessorati alla Sicurezza,ai Servizi Sociali e alle Politiche del Lavoro,per le vittime di reati,di contrasto della povertà estrema per i soggetti a forte rischio di esclusione sociale ed i rom e a realizzare d’intesa con gli Enti Locali servizi di accoglienza con particolare riguardo alle donne e ai minori vittime di violenza e alle vittime della tratta;
ad indire di concerto con gli Assessorati alla Sicurezza,all’Urbanistica e all’Ambiente due conferenze pubbliche,una nel sud della regione ed una nel nord,al fine di elaborare con tutti i soggetti interessati una strategia anti abusivismo edilizio;
a rafforzare con l’azione diretta dell’Assessorato all’Ambiente il coordinamento con gli Enti Parchi locali e nazionali l fine di contrastare i reati ambientali e ogni forma di illegalità,a preparare il il piano delle cave e a verificare progetti di sviluppo riguardanti i porti,i laghi e i fiumi e a rafforzare il coordinamento tra l’Osservatorio Ambiente e Legalità e l’Osservatorio Tecnico Scientifico sulla Sicurezza e la Legalità;
IMPEGNA ALTRESI’ IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE
A trasmettere il testo di questa mozione alla Commissione Parlamentare Antimafia
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Fin qui la mozione approvata dal Consiglio Regionale del Lazio con i voti di tutto il centrosinistra e del gruppo Lista Storace.
Ai lavori del Consiglio regionale del Lazio che ha approvato questa mozione hanno assistito,invitate,le Associazioni ambientaliste ed antimafia,fra le quali la nostra.