ECCO UN BEL DOCUMENTO DEL PD DI FONDI CHE LA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI LATINA DOVREBBE PRENDERE A SPUNTO PER ORDINARE AL NIPAF, AL NOE ED AGLI ORGANISMI INVESTIGATIVI SPECIALIZZATI CENTRALI, UN’INDAGINE RIGOROSA SUL TERRITORIO DI FONDI E SPERLONGA.
NOI NON VOGLIAMO RIPETERE SEMPRE LE STESSE COSE, MA E’ DA ANNI CHE STIAMO DICENDO CHE LA QUESTIONE A FONDI NON RIGUARDA SOLO IL MOF
SUL MOF SI SA DA DECENNI CHE LE MAFIE HANNO ACCESO I RIFLETTORI.
E’ SUL LITORALE CHE BISOGNA APRIRE GLI OCCHI E VEDERE CHI INTENDE INVESTIRVI QUINTALI DI CAPITALI.
CHI HA COSTRUITO?
CHI VUOLE COSTRUIRE?
CHI HA COMPRATO I TERRENI?
CHI HA INTERRATO SOTTO LA DUNA?
ECC. ECC. ECC…
E, POI, C’E’ ANCHE NELL’AREA URBANA TUTTO IL PROBLEMA DI CHI GESTISCE IL COMMERCIO, GLI APPALTI E I SABAPPALTI EDILI E QUANT’ALTRO…
NOI NON VOGLIAMO MINIMAMENTE SOTTOVALUTARE L’IMPORTANZA DEL LAVORO FATTO DAGLI INVESTIGATORI E DALLA PARTE ONESTA DELLE ISTITUZIONI –LA PREFETTURA DEL PREFETTO FRATTASI, TANTO PER INTENDERCI – MA A FONDI E’ STATA SOLAMENTE SCALFITA LA SUPERFICIE.
IL GROSSO E’ TUTTO ANCORA DA FARE, A COMINCIARE DALLA RIORGANIZZAZIONE DI QUEL COMANDO DELLA GUARDIA DI FINANZA DEI CUI “RISULTATI” NESSUNO VUOLE, A QUANTO PARE, PARLARE.
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Pubblichiamo ora il comunicato del PD di Fondi:
-LA NOSTRA FAVELAS VISTA MARE
Abbiamo documentato con un breve filmato quella che è la situazione odierna di profondo degrado urbanistico e ambientale della zona ricompresa tra Tumulito e la foce di Sant’Anastasia, quella che dovrebbe essere “la spiaggia dei fondani”. Quella fascia che dovrebbe diventare la zona in cui un progetto serio e rispettoso dell’ambiente potrebbe rendere fruibile da parte dell’intera cittadinanza ed essere oggetto di uno sviluppo turistico che garantisca occupazione ed economia.
Da quello che abbiamo documentato questa zona non riusciamo a definirla se non “la nostra favelas vista mare”. Considerato che sono centinaia le occupazioni abusive di quei terreni con una varietà di costruzioni e accampamenti che vanno dalle baracche di lamiere e coperture in eternit, a piccoli appezzamenti recintati con tanto di roulotte, a villini più o meno in stile “casa vacanza”, a edifici di più piani con sei appartamenti, a lottizzazioni abusive con diversi edifici ben recintati e in cui si leggono cartelli ben in vista “PROPRIETA’ PRIVATA, VIETATO L’ACCESSO”.
Nella zona, non sappiamo per quale strano motivo, la toponomastica comunale si è ispirata all’ornitologia: Via Dell’Usignolo, Via Del Pettirosso, etc… Strano giuoco del destino: la zona più deturpata dal punto di vista ambientale si ispira alla natura e a visioni quasi bucoliche.
Si perché alcune abitazioni sono dotate di numero civico, quindi, vuol dire che il Comune di Fondi le ha, in qualche modo, censite.
Ci chiediamo se queste occupazioni abusive sono in regola con i pagamenti dell’ex ICI (oggi IMU), se pagano la TARSU (smaltimento rifiuti), se pagano i passi carrabili. Se insomma, seppur occupatori abusivi di un bene pubblico, versano almeno al Comune il dovuto per i servizi essenziali che vengono assicurati e pesano sull’intera collettività.
Questi occupatori abusivi e distruttori dell’ambiente pagano l’indennità risarcitorie al Comune?
Ci chiediamo come è possibile che tutte le baracche, casupole, villini, roulotte, sono dotati di fornitura di energia elettrica e di acqua. Chi ha permesso che l’abuso fosse legalizzato fino a questo punto?
Eppure gli scarichi fognari di queste “costruzioni” vanno direttamente a finire nel famigerato canale delle acque basse, come documentato nel filmato. Una fogna a cielo aperto, che riesce ad essere maleodorante anche in primavera
Nella zona fanno bella mostra di se cartelli tipo: VENDESI, AFFITTASI. E di scritture private, impossibili da registrate all’Agenzia delle Entrate, di cessioni di diritti reali su quei terreni ne sono state fatte a migliaia negli anni; permettendo a chi voleva speculare di poterlo fare impunemente.
In questi giorni rileviamo un’attività di controllo maggiore da parte della Polizia Municipale, guidata dal Comandante Mauro Renzi, con provvedimenti di sequestro di lottizzazioni abusive in questa zona. Condividiamo ed appoggiamo pienamente questa attività repressiva. Ma stiamo intervenendo quando i buoi sono già scappati dalla stalla. Meglio tardi che mai. Ora tocca all’Amministrazione comunale avere il coraggio di affrontare la questione.
I proclami di ben sei progetti che riguardano lo sviluppo della fascia costiera: Progetto di realizzazione dei tre accessi al mare di Capratica, Tumulito e Santa’Anastasia; Piano di Utilizzo dell’Arenile con l’individuazione di sedici accessi al mare; progetto di valorizzazione dell’area archeologica di Sant’Anastasia; delibera di perimetrazione delle aree dei campeggi; atto di indirizzo sugli usi civici; Piano della mobilità; lanciati dalla Giunta De Meo, risultano, ad oggi, aria fritta.
Il pericolo maggiore dal punto di vista amministrativo è rappresentato da quanto deliberato dalla Giunta De Meo con la riduzione alla fascia dei 300 metri dalla battigia del Decreto Schietroma, liberando la restante fascia da vincoli per la destinazione di pubblica utilità e sviluppo turistico, e riconoscendola di natura agricola!
Un’agricoltura praticata nella favelas è il miglior biglietto da visita che possiamo presentare ai turisti.
Fondi, lì 22 marzo 2012
Bruno Fiore, Consigliere comunale del Partito Democratico di Fondi