Un problema gravissimo che le associazioni antimafia, la stampa libera, la classe politica non corrotta e mafiosa non affrontano.
Stanno per essere smantellati i pool antimafia di mezza Italia.
I magistrati, come si sa, delle DDA ogni 8 anni al massimo debbono andare via per ritornare al loro ruolo ordinario.
Patrimoni di esperienze e di conoscenze acquisiti in anni ed anni di lotte e sacrifici che vanno dispersi.
Di colpo.
La memoria storica che viene distrutta.
Territori storici della camorra, di cosa nostra, della ‘ndrangheta perdono la presenza e l’operatività di chi negli anni ha acquisito la conoscenza perfino della dislocazione delle pietre e lasciati nella mani di molti che di quei territori non conoscono nemmeno la cartina geografica, il nome e l’ubicazione dei paesi.
Un suicidio collettivo.
Da Palermo sta andando via Ingroia, da Napoli Cafiero de Raho e quasi tutto lo staff dei magistrati che finora hanno composto la DDA e così via per tutto il Paese.
Particolarmente la DDA di Napoli viene quasi tutta scomposta per poi essere ricomposta con magistrati nuovi, con PM che fino ad ieri magari si sono interessati di furti, stupri e piccoli reati e che non hanno una conoscenza pur minima delle mafie.
Una tragedia che già viviamo sulla pelle giorno dopo giorno a fronte di una situazione che vede, a parte qualche eccezione, il grosso della magistratura e delle forze dell’ordine sui territori assolutamente impreparate per combattere le mafie sempre più agguerrite e presenti ed attive in tutti gli ambienti che contano, con la maggior parte delle gente distratta, vile, omertosa se non collusa con i mafiosi.
Una tragedia che rischia di aggravarsi con l’andata viva di quei pochi, coraggiosi ed esperti magistrati che stanno in frontiera e che conoscono mafiosi e mafie guardandoli negli occhi ogni giorno.
Chi farà la lotta alle mafie da domani?
Chi coordinerà le indagini?
Chi spronerà il maresciallo o il capitano della tale stazione o compagnia ad indagare su questo o quel clan, su questo o quel boss?
Chi istruirà i fascicoli e fisserà le imputazioni, i capitoli del codice?
Chi fronteggerà nei dibattimenti i collegi di difesa dei mafiosi che sono sempre più agguerriti grazie alle montagne di soldi sporchi di cui essi dispongono?
Chi scrive i libri su Falcone e Borsellino?
I professori che raccontano la storia delle mafie e ci scrivono dei saggi?
Questi sono i problemi reali della lotta alle mafie di cui pochi, pochissimi, vogliono prendere coscienza.
Intanto, per tentare almeno di bloccare questa migrazione suicida per tutta l’Italia degli onesti noi chiediamo a quei pochi parlamentari sensibili a questi problemi di incontrarci per esaminare tutti i casi e per studiare insieme i passi da fare urgentemente presso il Ministero della Giustizia ed il CSM.
Sono disponibili i Pisanu, i Granata, l’Angela Napoli, i Veltroni, i Di Pietro, la Picierno e gli altri componenti della Commissione Parlamentare Antimafia ad incontrarci SUBITO?
Restiamo in attesa di un loro segnale.