IL DIBATTITO SULLE PRESUNTE PRESENZE MAFIOSE SUL TERRITORIO DI SABAUDIA: UNA” CHICCA” PER GLI INVESTIGATORI DELLA DDA, DELLA DIA E DEI ROS
Si comincia, finalmente, ad aprire il dibattito sulle indagini della DDA di Napoli su soggetti abitanti sul territorio Sabaudia-San Felice Circeo. Ne parla il quotidiano “La provincia”. Un segnale apprezzabile di attenzione che era finora mancato. Purtroppo!
Anni di disattenzione, per non dire altro, da parte di segmenti della politica, hanno portato ad una situazione non diciamo irreversibile, ma quasi.
Grazie a Dio, però, si è mossa la DDA di Napoli e, a salire, dal capoluogo campano, l’inchiesta ha investito anche il territorio pontino.
Ma, a dirla tutta, il cruccio che ci angoscia è determinato dal fatto che, a quanto appare dalle cose scritte da taluni quotidiani locali, gli investigatori, che hanno fatto finora un’azione lodevole, non sarebbero finora riusciti a risalire a quanti, direttamente od indirettamente, sono apparsi come sostenitori di progetti quanto meno discutibili. Ma siamo fiduciosi.
Ci riferiamo a quegli esponenti politici che, in consiglio comunale a Sabaudia come nella Regione Lazio (non dimentichiamo, infatti, che la Giunta Regionale approvò la delibera, che successivamente revocò, insieme ad un’altra che riguardava una lottizzazione a Bosco Faito sul territorio di Ceccano, di una variante urbanistica che riguardava un investimento a Sabaudia da parte di persone di cui oggi parlano le cronache), apparvero come i sostenitori di quei progetti.
Nessuna accusa da parte nostra, per carità. Noi siamo soggetti che credono nello stato di diritto e nell’onestà di tutti i cittadini, fino a prova contraria.
Ma se la Giunta Regionale ha ritenuto, dopo l’approvazione, di ritornare sui suoi passi, qualche motivo ci deve essere stato..
Vadano a vedere, gli investigatori, qual’è stato questo motivo e, soprattutto, CHI perorò l’approvazione di quella delibera.
Punto.
C’è un altro aspetto che ci incuriosisce.
La stampa ha riportato la notizia dell’individuazione di un conto bancario intestato a soggetto interessato dalle indagini della DDA in un’agenzia di Frosinone.
Se la notizia è fondata, sorge spontanea la domanda: perché a Frosinone? Ci sono collegamenti con questa città? E se ci sono, chi sono i soggetti abitanti in Ciociaria interessati a questa vicenda?