Per come l’ha raccontata Vassallo, che è forse il più informato di tutti in quanto è fra gli autori del disastro, trova conferma la macabra previsione di Carmine Schiavone:
“moriranno 5 milioni di persone”.
Cinque milioni e forse più.
Ed infatti la gente è morta e sta morendo e nessuno di noi può dirsi indenne dal pericolo di essere fra quelli.
Alla vigilia delle commemorazioni e delle pagliacciate messe in programma da bande di ipocriti per il 19 luglio, anniversario dell’eccidio di Paolo Borsellino e della sua scorta, questo è il messaggio che ci arriva e che dovrebbe, oltre che far mettere la testa sotto la sabbia a politici e rappresentanti delle istituzioni ai quali non andrebbe riconosciuto alcun diritto di parlare, portarli tutti davanti ad un Tribunale e condannarli in blocco.
5 milioni di morti e forse più gridano vendetta nei confronti di questa genia di criminali che hanno taciuto, pur sapendo, vedendo e forse tollerato, se non favorito addirittura.
Il 19 luglio dovrebbero poter parlare solo i familiari di Paolo Borsellino che, peraltro, vanno compresi e condivisi per la rabbia che essi manifestano nel vedere tanti sepolcri imbiancati recitare la parte del Giuda nominando indegnamente il loro Paolo.
Borsellino, in bocca a tanti parolai che nulla hanno mai fatto e fanno per combattere seriamente le mafie come le ha combattute, fino a rimetterci la vita, Paolo, viene ucciso nuovamente ad ogni cadenza di questa data.
E’ il triste destino di molti di quelli che si schierano dalla parte della Giustizia vera e dello Stato di diritto contro il mondo, immondo ed ipocrita, dei ladri, dei corrotti e dei mafiosi.
Noi Borsellino e tutte le vittime di mafie vogliamo commemorarli nel silenzio, nei nostri cuori e nelle nostre menti, ricordandoli, pregando per loro e per i loro cari e con l’impegno a dare sempre più impulso alla nostra azione di denuncia di ogni singolo mafioso, a cominciare da quelli dai quali partono gli ordini di morte.
Napoli. Incubo dopo il racconto del pentito Vassallo: «Impossibile bonificare tutto»
Napoli – «Per come la racconta Vassallo, che è una persona ben informata dei fatti, allo stato attuale, dopo trenta anni dal momento in cui è avvenuto il grosso dell’avvelenamento, è complicatissimo parlare di bonifiche. Su questo punto il collaboratore di giustizia ha ragione.
Diversamente si possono mettere in sicurezza almeno le grandi discariche»: il commissario Mario De Biase al quale sono affidate l’area vasta di Giugliano e i laghetti di Castelvolturno, condivide, anche se solo in parte, il pessimismo del collabotatore di giustizia Gaetano Vassallo, che ieri in una intervista resa in carcere al Mattino, aveva spiegato: «Il danno c’è ed è irreparabile. Noi abbiamo fatto un disastro. Abbiamo sotterrato tanti milioni di tonnellate di rifiuti che adesso bonificare quei terreni sarà difficilissimo».