LETTERA APERTA AGLI ISCRITTI ED AI SIMPATIZZANTI
DELL’ASSOCIAZIONE “A. CAPONNETTO”
La specificità dell’Associazione Caponnetto sta nello sforzo quotidiano che essa compie per individuare tutti quegli atti che vengono compiuti per agevolare, direttamente od indirettamente, l’espansione del fenomeno mafioso nei vari territori.
L’Associazione Caponnetto non è un soggetto asservito a questo o quello schieramento politico, a questa o quella formazione politica, anche se essa guarda ai fatti della politica con un occhio favorevole a quelle forze politiche che dovessero eventualmente impegnarsi più delle altre nel contrastare le mafie e la corruzione.
Ma il suo compito esclusivo è quello di individuare i mafiosi e gli amici dei mafiosi, denunciarli, farli processare, condannare e far sottrarre ad essi i beni accumulati in maniera illecita.
A questo compito si accompagna un altro, non secondario, che riguarda il comportamento delle istituzioni nella lotta alle mafie ed alla corruzione, le omissioni, le opacità, le collusioni di pezzi di queste, la qualità delle prestazioni in materia di lotta alle illegalità ed il miglioramento/cambiamento di queste:
INDAGINE, DENUNCIA, PROPOSTA.
Niente di più, niente di meno.
E’ profondamente sbagliato sostenere che ci sono aree nel Paese in cui ” la mafia non c’è”.
LE MAFIE SONO DOVUNQUE.
ANZI E’ PROPRIO DOVE SEMBRA CHE NON CI SIANO CHE CI SONO DI PIU’ PERCHE’ VUOL DIRE CHE ESSE SONO RIUSCITE E RIESCONO A MIMETIZZARSI A TAL PUNTO DA NON APPARIRE..
La bravura e le capacità di un ognuno che voglia fare un’attività seria contro le mafie si misurano proprio dal suo saper individuare o meno i mafiosi, soprattutto quelli in giacca e cravatta, quell'”area grigia” di colletti bianchi che rappresenta l’ossatura delle mafie.
E’ un errore imperdonabile il continuare a raffigurare il mafioso nel “padrino” che estorce, spara e fa sparare.
Questa è una figura che appartiene al passato, ad un passato lontano.
Il mafioso, oggi, e’ il politico, l’uomo delle istituzioni, il prete, il poliziotto, il carabiniere, l’avvocato, l’ingegnere, il commercialista, il notaio, l’imprenditore, il deputato, l’uomo di governo, talvolta il magistrato, il direttore di banca, l’imprenditore, colui che frequenta i salotti buoni.
Sono questi i soggetti che un’Associazione antimafia seria DEVE saper individuare e DENUNCIARE.
Se non fa questo, essa non assolve ai suoi doveri.
Non è un’associazione che combatte le mafie.
Fa altra cosa.
Notiamo che non tutti hanno compreso e comprendono appieno il senso del nostro essere e del nostro agire.
In passato si sono avvicinate a noi, con l’intento evidentemente di strumentalizzare l’Associazione a fini politici – e qualcuno anche, forse, speculativi, – persone di ogni specie.
Il nome, il prestigio e la storia sono appetibili.
Orbene è opportuno che tutti sappiano che nell’Associazione Caponnetto non c’è spazio per quanti non siano disponibili ad impegnarsi UNICAMENTE per scoprire e denunciare i mafiosi ed i loro sodali.
In qualunque partito politico, ufficio o assise essi siano.
Punto.
Giova, a questo punto, ricordare a tutti che noi abbiamo approntato in anni ed anni di duro lavoro un database che ci consente di fare accurate ricerche su imprese e soggetti in odor di mafia.
Ciò ci è costato e ci costa enormi sacrifici e ci consente, però, di fare un’azione veramente incisiva di indagine e di denuncia, nomi e cognomi, dei mafiosi.
Invitiamo ancora una volta tutti gli iscritti e simpatizzanti ad inviarci tutte quelle notizie utili a farci individuare nei rispettivi territori presenze, insediamenti, atti, investimenti di capitali e quant’altro del genere di natura sospetta.
Senza di questo non si conduce alcuna azione significativa contro le mafie.