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Venerdì 28 novembre alle ore 9 tutti a Latina alla manifestazione contro la mafia ed in difesa del Giudice Lucia Aielli minacciata dalla criminalità organizzata

VENERDI’ 28 NOVEMBRE ALLE ORE 9 TUTTI A LATINA!!!
LA LATINA CIVILE, DEMOCRATICA ED ANTIMAFIOSA SI MISURA CON LA LATINA MAFIOSA
Due Latina, quella che è “contro” la mafia e l’altra che è “con” la mafia.
La prima sarà per istrada ed in piazza Bruno Buozzi, davanti al Tribunale, a gridare la sua rabbia contro la mafia e la seconda che starà a guardare.
Magari anche divertita, quest’ultima, convinta com’è che di certo non sarà il clamore di una giornata a scalfire il potere da essa accumulato in decenni di inerzia e di indifferenza, se non di complicità politiche ed istituzionali.
Di certo c’è che, quando i giovani scendono in piazza per marcare la loro voglia di
combattere contro la mafia, è sempre un fatto positivo e lodevole.
Essi dimostrano, così facendo, una volontà di riscossa, un sussulto di orgoglio che li onorano e li esaltano.
Si tratterà, poi, di dare continuità e concretezza al loro grido di libertà e di riscossa.
Concretezza, nel senso che sarà, poi, il modello di lotta alle mafie che essi sceglieranno a rendere significative ed efficaci o meno le loro azioni.
Noi suggeriamo sempre quello dell’indagine e della DENUNCIA, nomi e cognomi, in uno spirito di piena collaborazione con la Magistratura e le forze dell’ordine.
L’Associazione Caponnetto nutre fiducia, la più ampia fiducia, nei giovani e nella loro sincerità, ma teme sempre che prima o poi qualcuno tenterà di strumentalizzarli per far sì che il loro impegno non vada a ledere troppo certi interessi consolidati.
C’è sempre in giro qualche mostro che fa finta di incoraggiare gli atti di ribellione a ” ‘ o
sistema”, per, poi, provare a ricondurre tutto allo statu quo.
Bisogna sempre andare alle cause che hanno determinato certe situazioni e certi fatti, risalendo alle origini.
Se oggi i mafiosi si sentono, a Latina, come a Palermo, a Milano o a Canicattì, tanto sicuri ed impudenti da potersi permettere di attaccare il cuore dello Stato di diritto minacciando e colpendo i Magistrati, vuol dire che qualcuno ha creato le condizioni per permettere loro tutto ciò.
La politica, o meglio, i politici, la maggioranza di essi.
In provincia di Latina, al di là di qualche slogan, non si è mai fatta una lotta reale alle mafie.
Anzi!
Ci sono stati esponenti della politica e delle istituzioni che hanno negato fino ad ieri l’esistenza del fenomeno mafioso
Ci sono state alcune inchieste condotte dalla Magistratura di Latina, come la “Formia Connection” e le “Damasco”, che hanno
provato l’esistenza di saldi rapporti fra mafiosi e politici.
Sono i politici, che, stando ai vertici delle catene di comando, decidono chi deve essere a capo delle istituzioni su un territorio e sono, quindi, sempre essi a decidere se certe cose vanno fatte o non vanno fatte.
Venerdì 28 novembre a Latina gli studenti hanno organizzato questa grande manifestazione a difesa del Giudice Lucia Aielli minacciata dalla mafia.
Noi li ringraziamo, li incoraggiamo e li sosteniamo.
Ci saremo noi ed invitiamo tutta la provincia di Latina e non solo a parteciparvi con calore e con convinzione.
Ma, con altrettanti calore e convinzione, ci sentiamo di rivolgere un accorato appello agli studenti organizzatori:
terminata la manifestazione, dedicatevi nei giorni prossimi ad analizzare il tipo di azioni necessarie per contrastare le mafie e far sì che quello che è successo oggi al Giudice Aielli –
e, non dimentichiamolo, ieri al Giudice Iansiti ed a qualche altro- non si verifichi più.
Almeno in una provincia, qual’è quella di Latina, sotto il tallone della mafia.