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Il numero eccezionale di botti sparati questo anno nella notte di Capodanno a Gaeta non potrebbe essere letto come un aumento della presenza e delle attività mafiose sul territorio?

Perché la Procura della Repubblica di Cassino non dispone un’inchiesta per verificare le fonti di approvvigionamento? I Sindaci emettano le ordinanze di divieto per salvaguardare la salute delle persone ammalate e degli animali e per non arricchire ancora di più la camorra

IL NUMERO ECCEZIONALE DI BOTTI SPARATO NELLA NOTTE DI CAPODANNO A GAETA POTREBBE ESSERE UN SEGNALE RIVELATORE DI UN’ATTIVITA’ E DI UNA PRESENZA SEMPRE PIU’ MASSICCE DELLE MAFIE SUL TERRITORIO.
UN COMMERCIO ECCEZIONALE DI TALI BOTTI, SE FATTO PERALTRO IN MANIERA CLANDESTINA ED ILLECITA, POTREBBE ESSERE DEFINITO COME UNO DEI COSIDDETTI ” REATI SPIA ” DELLA PRESENZA MAFIOSA
Un buon investigatore deve sapere individuare la presenza delle mafie soprattutto partendo dai cosiddetti “reati spia”.
La presenza, ad esempio, di un gran numero di banche concentrate su un territorio o di una serie di esercizi del gioco d’azzardo, puo’ essere letta come un segnale rivelatore.
Questo anno a Gaeta si è verificato un fatto inedito.
Negli anni precedenti non si è mai sentito un numero di botti nella notte di Capodanno come ora.
E’ noto ormai a tutti che il traffico di botti è quasi del tutto monopolizzato dalle organizzazioni criminali e non è azzardato, pertanto, sospettare che la camorra abbia scelto quella di Gaeta come una piazza sulla quale, considerati gli scarsi controlli che vi vengono effettuati, riversare questa merce spesso letale.
Non è quanto meno opportuno che la Procura della Repubblica di Cassino dia ordine alle forze dell’ordine di individuare le fonti di tale commercio insolito???
E perché il Sindaco di Gaeta non emette, come si sta verificando in molti comuni civili del Paese, un’ordinanza di divieto di sparare botti i quali, come si sa, sono particolarmente dannosi alla salute delle persone ammalate e degli animali?