Ma quale lotta alle mafie é stata fatta e si fa,caro Pistilli,in provincia di Latina? Se non fossero arrivati nel Lazio Pignatone,Prestipino e la loro Squadra qua staremmo ancora all’anno zero !!!!!!!!!!!!!……………..
MAFIE IN PROVINCIA DI LATINA.
NELLE ANALISI DEL FENOMENO EMERGE
SEMPRE UNA TENDENZA A MANTENERE UN
PROFILO BASSO CHE METTE ,SI’, IN
EVIDENZA IL RADICAMENTO DELLE MAFIE
MILITARI,MA CHE,AL CONTEMPO, IGNORA
TUTTA QUELL'” AREA GRIGIA”,A RIDOSSO
FRA CRIMINALITA’ MAFIOSA-POLITICA-
ISTITUZIONI-IMPRENDITORIA-SOCIETA’, CHE
E’ LA VERA MAFIA ,A FRONTE DELLA QUALE
SPESSO IN ITALIA CI SI GIRA DALL’ALTRA
PARTE.
Quello che abbiamo pubblicato,riprendendolo dal
portale H24 Notizie e che porta la firma di Clemente
Pistilli,é un servizio sulle mafie in provincia di Latina
ben confezionato,dettagliato,esaustivo.
D’altra parte Pistilli é un bravo cronista ed i sui servizi
sono sempre ben fatti.
E’,quello suo,il massimo che ci si può aspettare da un
giornalismo ordinario incentrato tutto sulla
cronaca,sull'”avvenuto”,al quale non viene consentito
di spingersi “oltre il confine”,il lavoro tipico del
giornalista d’inchiesta.
E ciò non perché non ce ne siano le capacità perché in
provincia di Latina ci sono bravi giornalisti -e Pistilli
é uno di questi- ma perché “qualcuno” non vuole che
si vada oltre la cronaca.
Purtroppo in provincia di Latina non si é voluto far
nascere mai un modello di giornalismo
libero,autonomo,che potesse andare “oltre” il racconto
di quanto le fonti ufficiali snocciolano ai media e ciò
ha portato,ovviamente,ad un abbassamento generale
del livello qualitativo dell’informazione.
Non é colpa dei giornalisti,ma di quel o quei
“qualcuno” che hanno voluto e vogliono che sia così.
Il problema é quel o quei “qualcuno”,che non si
riescono mai ad individuare e che anche noi
fatichiamo ad individuare,condizionano nell’ombra la
scena,decidono le sorti di un territorio e di ognuno dei
suoi abitanti,la vita,quasi,e la morte di ogni cittadino.
Tutto si svolge secondo il suo o il loro
volere,che,poi,ovviamente,é determinato dal suo o dai
loro interessi.
Ma chi é quel “qualcuno” che ha fatto sì che nei
decenni non venisse fuori una realtà drammatica che
vede ormai le mafie insediate in provincia di Latina -e
nel Lazio – pure nei water dei cessi di
uffici,studi,aule,fabbriche,sezioni e quant’altro?
Ma chi é quel “qualcuno” che arriva a manipolare
l’informazione fino al punto da farti passare ,in modo
sottile ma fortemente distorto,una notizia dello
“scampato pericolo” con una frase di poche parole:”
La provincia di Latina provincia di Casale” che
diventa improvvisamente “la provincia di Latina era
provincia di Casale”.
“Era”,che significa che……………..non é più.
Un capolavoro di stravolgimento della realtà !!!!!!
Menti,di quel “qualcuno”,fortemente raffinate in
grado di veicolare l’immagine di una realtà che non é
la vera realtà,ma,al contrario,un’immagine artefatta e
disegnata ad uso e consumo dei pupari i quali hanno
dimostrato di essere in grado di far credere ad un
tessuto politico,sociale ed istituzionale
stracciato,incolto e…..disattento che Cristo é morto
dal sonno e non crocifisso.
Stiamo seguendo da qualche tempo da vicino la realtà
della Campania e possiamo cominciare a dire,con una
certa cognizione di causa ,pur dovendo ancora
addentrarci appieno in alcuni fenomeni ed in alcuni
mondi,che la realtà di quella regione é molto,ma
molto meno complessa e compromessa di quella
esistente nel Lazio.
Fra questi fenomeni c’é ,appunto,quello
dell’informazione ritenuta evidentemente da lorsignori
la chiave di volta per farti apparire il bianco nero,il
turchino rosa,il rosso giallo e così via.
Controllare l’informazione significa tutto ; significa
condizionare la vita di tutti,le visioni,gli impulsi,gli
stili di vita,i costumi,il pensiero di ognuno.
Si obnubilano le coscienze,la vista,la mente di
chicchessia.
Si fa credere,ad esempio,che si é sconfitta la mafia in
provincia di Latina e nel Lazio perché sono stati
arrestati molti boss;si fa credere,ancora,che la mafia a
Fondi é rappresentata da Tripodo,talché neutralizzato
questo non c’é più la mafia a Fondi e tante altre cose.
Ma il risultato più importante di tutta questa
manipolazione della realtà é quello che riguarda la
scomparsa dell’allarme sociale.
Nella storia dell’umanità le masse hanno sempre
contato poco o niente.
Contano le elité che decidono per tutti ed in nome di
tutti.
Ma le masse,quando le spingi troppo
all’esasperazione,diventano pericolose perché si
ribellano e le teorie di Pareto ,di Mosca e di tutto il
pensiero elitario vanno a finire gambe all’aria.
E’,quindi,necessario far cadere l’allarme
sociale,perchè,non essendoci più questo ed essendo le
masse convinte che tutto procede bene e che la mafia
è stata debellata,non si costringe più il sistema
investigativo e giudiziario ad indagare,le inchieste non
si fanno più.
Non c’é più mafia.
La mafia non esiste.
Si disse anche quando i magistrati napoletani
avviarono la famosa inchiesta “Spartacus”.
“Signor Procuratore la camorra non c’é nei territori”.
Solo che i Magistrati che fecero quel processo e
quell’indagine erano Magistrati con la M maiuscola e
ci fu fra di essi chi sembra che abbia detto :”esiste o
non esiste,io sulla mia scrivania fra un mese voglio le
informative”.
Uomini con gli attributi!
Le informative arrivarono e come e nacque quel
processo che ha portato in galera a vita decine e
decine di boss e killer,la madre di tutti i processi alla
camorra.
Ma i Magistrati erano Cafiero de Raho,Lello Maggi
,Cantone se ben ricordiamo ed altri con le palle.
E’ così che si fa.
Checché se ne dica e se ne voglia dire ,chi scrive,da
quando ha ripreso a frequentare Napoli e la
Campania,sente il dovere morale di dire
pubblicamente che la mafia,la vera mafia,quella non
dei quaquaraqua’ ma quella che conta e controlla,più
che in Campania,sta a Roma e nel Lazio.
Punto.
E quando parliamo noi,che da anni ci siamo dedicati a
queste cose e siamo informati più di tanti altri,lo
facciamo con cognizione di causa anche se per ovvie
ragioni di riserbo non possiamo dire altro.
Orbene,con il massimo rispetto e la massima stima nei
confronti di Clemente Pistilli,pur dandogli atto della
sua impossibilità oggettiva ………..di spingersi “oltre”-
-perchè ci auguriamo che il caso non riguardi lui e la
testata per la quale scrive che anzi gli consentono ciò
che altri non consentono editori e direttori non sempre
permettono di varcare certe soglie -, ci vediamo
obbligati a dirgli che il quadro da lui delineato é
riduttivo e involontariamente anche deviante.
La mafia in provincia di Latina c’é e ce n’é tanta.
Noi stiamo affrontando da qualche tempo il discorso
del ruolo dei Prefetti,un tema delicato e forse il più
importante,insieme a quello dell’informazione,di tutti
gli altri.
I Prefetti hanno poteri eccezionali.
Da loro dipendono oggettivamente i vertici provinciali
delle forze dell’ordine le cui carriere sono subordinate
alle note caratteristiche compilate dal Prefetto.
Il loro potere di condizionamento indirettamente
incide anche sul Magistrato,sul Testimone di
Giustizia,sul Collaboratore e su tutti coloro che sono
vittime di minacce in quanto é il Prefetto,attraverso il
Comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine
pubblico,che gestisce tutto il sistema di protezione e
decide chi va protetto e chi no.
E’ il Prefetto che istituisce le Commissioni di accesso
per i Comuni in odor di mafia ed indica i componenti.
E’ il Prefetto,infine-il fatto più importante – che fa o
non fa le interdittive antimafia.
Che significa ?
Significa che il Prefetto ha il potere ,concessogli dalla
legge ,di dire,sulla base di una semplice informativa
delle forze di polizia e senza aspettare il
pronunciamento della Magistratura,di dire se
un’impresa può o non può prendere appalti e
subappalti ,forniture di servizi ecc .dagli Enti Pubblici.
Lo fanno ?
Domandate ad ogni Prefetto :”quante interdittive hai
emesso in un anno “? e dalla risposta,se ve la
dà,capirete tutto.
Cosa é venuto fuori e sta venendo fuori a Venezia con
lo scandalo del Mose a Milano con l’Expo a Roma con
Mafia Capitale ed in tutta Italia?
Come sono stati trattati quei pochi ,rari Prefetti –
Frattasi a Latina,Mosca a Roma e qualche altro- che
hanno tentato di fare il proprio dovere??????????
E perché sono stati cacciati ,colpevoli di aver fatto e
di voler fare il proprio dovere?
Domandi Pistilli quante “interdittive antimafia” hanno
fatte e fanno in un anno i Prefetti di
Latina,Roma,Frosinone,Rieti e Viterbo,i Prefetti del
Lazio e eventualmente a carico di chi.
Se i Prefetti,al contrario,come avviene di
norma,dicono che…….”non c’é mafia”…….”che la
mafia c’era ma é stata sconfitta” e i loro Uffici stampa
mandano alle agenzie ed alle redazioni veline delle
cui fondatezza pochi fanno le verifiche e le
pubblicano così come sono state ricevute,le forze
dell’ordine locali non si muovono e non fanno
inchieste,non c’é l’allarme sociale,non ci sono le
denunce e nemmeno le Procure territoriali si
muovono.
E’ tutto l’apparato territoriale dello Stato che resta
immobile,inerte.
E tutto il peso delle inchieste cade per intero sulla
DDA,sulla DIA e sulle strutture centrali che si trovano
affogate dal lavoro.
Questi sono i problemi che nessuno tratta e,forse,non
vuole trattare.
Altro che mafia “…..sconfitta”!!!!!!!!!!!!
Stiamo immersi fino al collo nella mafia,quella
vera!!!!!!!!…………….