A PROPOSITO DI… ELEZIONI AMMINISTRATIVE A SABAUDIA
Non una, ma addirittura due sarebbero le persone legate da vincoli parentali, diretti od indiretti, con il principale imputato pontino del clan Cava, presentatesi candidate nelle liste di centrodestra per le elezioni del nuovo consiglio comunale di Sabaudia, in provincia di Latina.
Una è la figlia del principale imputato ed imputata anche lei, il secondo è un nipote della moglie del principale imputato.
Due candidati che, stando alle voci, saranno sicuramente eletti.
Entrambi nel centrodestra, entrambi nello schieramento che fa capo alla fazione pontina attualmente dominante nel PDL.
Come a Fondi, come a Formia e via dicendo.
Non ci si venga a dire che… ”. non sapevamo”… ed altre amenità del genere.
Non vogliamo andare oltre, perché in uno Stato di diritto, al quale noi, malgrado tutto, continuiamo a credere, fino a quando non ci sarà una sentenza definitiva non potremo definire mafioso chicchessia.
Ma oltre a quelle che attengono alla sfera del diritto, ci sono altri principi, di natura etica, che un partito qualsiasi di uno Stato civile e democratico dovrebbe osservare.
Chi è indagato o semplicemente sospettato di appartenere -o addirittura imputato -ad associazioni o soggetti contigui o facenti parte della sfera mafiosa non dovrebbe essere inserito nelle liste dei candidati. La moglie di Cesare deve essere al di sopra di ogni sospetto.
Ma, evidentemente, in provincia di Latina viviamo in mondi contrapposti: chi di qua, chi di là, chi in una dimensione, chi in quella opposta…
Chi nel pieno rispetto del diritto e della morale e chi ritiene, invece, estranee alla sfera della politica e dell’amministrazione pubblica tali dimensioni.