Non immaginare la ricaduta devastante sul piano del comune sentire del cittadino normale derivante dal comportamento del Governo centrale in relazione al “caso Fondi” è atto di imperdonabile ingenuità, se non di irresponsabilità.
Mettere in dubbio la validità del lavoro lungo e meticoloso di decine e decine di investigatori della DIA, dei ROS, dei Gico, dei Servizi, dei Comandi provinciali e locali, oltreché di ben due Commissioni di accesso agli atti, è atto di irresponsabilità istituzionale, civile e politica.
Il ritardare, poi, per ragioni meramente di basso calcolo elettoralistico, una decisione di scioglimento del Consiglio Comunale, può essere percepito come un tentativo, da parte di taluni uomini dello Stato, se non di favorire direttamente le mafie insediate sul territorio, quanto meno di non voler colpire qualche esponente politico che le indagini avrebbero individuato come persona che si sarebbe lasciata condizionare da elementi vicini o facenti parte della mafie.
Crolla, insomma, nella mente delle persone comuni, la percezione dello Stato di diritto, della certezza della pena a carico di chi delinque.
E questo è l’aspetto più inquietante che porta all’anomia delle istituzioni.
E, ancora, quando si ascoltano o leggono le dichiarazioni di qualcuno che ricopre incarichi istituzionali e che nega l’evidenza ed addirittura sostiene che quanto è stato accertato finora dagli organismi investigativi e giudiziari più qualificati del Paese sul “caso Fondi” non è vero e che si tratta di una pura e semplice… ”montatura mediatica”, la frittata è fatta.
L’immagine e la credibilità dello Stato vanno… a finire a palline, tanto per non usare un altro termine…
Comportamenti eversivi veri e propri che la gente, non sappiamo perché, non condanna, almeno apertamente.
Comportamenti che potrebbero portare acqua alla strategia che qualcuno sta portando avanti su Fondi, alzando il livello di tensione con sparatorie ed incendi continui, con un crescendo che noi temiamo cruento se non si interviene immediatamente dando alle mafie una risposta forte, con lo scioglimento del Consiglio Comunale.