Alcune decine di anni fa chi scrive fu contattato telefonicamente da due impresari del nord,padre e figlio, che gli esposero il loro desiderio di realizzare una grossa azienda ,di laminati in alluminio se ricorda bene ,nell’area del Consorzio industriale del sud pontino.
Prima di incontrarli egli si informò sulla serietà di quegli imprenditori e,avute le più ampie assicurazioni,parlò della cosa al Ministro dell’Industria dell’epoca Carlo Donat Cattin il quale dichiarò la sua disponibilità ad incontrarli per parlare del progetto.
L’incontro ci fu al Ministero dell’Industria di via Veneto e la cosa sembrò subito fattibile.
Si trattava di gente seria ed il progetto era serio.Prevedeva l’occupazione di un paio di centinaia di lavoratori.
Poi,però,qualcosa all’improvviso non andò per il verso giusto e quegli industriali non si fecero più sentire e vedere.
Dopo un paio d’anni li incontrò per caso nella Stazione Termini e domandò ad essi i motivi del loro comportamento.
La risposta fu lapidaria e lo raggelò:”Lei non é una persona seria .Non ci ha informato che si trattava di un’area fortemente infiltrata dalla camorra e noi con la camorra non vogliamo avere a che fare .Siamo andati ad investire in un’area diversa”.
Sono trascorse decine di anni e quel territorio é ridotto ormai ad una landa con migliaia di persone che vivono,senza lavoro,chissà come.
Quando si dice che parlare di mafia significa parlare di morte,di miseria,di fame!
Un imprenditore serio e pulito non andrà mai ad investire un solo euro in un territorio infestato dalla mafia!
Quell’episodio gli torna alla mente ogni volta,in un convegno,in un incontro privato o pubblico,ci si trova a parlare di mafie.
Gran parte della gente non se ne vuole rendere conto.
La disgrazia del Paese.
Dove c’é mafia c’é fame,c’é miseria,c’é disperazione.E non ci saranno mai prospettive di sviluppo.
Oggi la situazione é mutata ed il fenomeno della presenza mafiosa ,da fenomeno del sud,é diventato nazionale.
La linea della palma é salita fino a interessare tutto il Paese.
Quello che ti irrita é l’assenza di consapevolezza della gravità della situazione.
La maggioranza delle gente non vuole rendersene conto e non reagisce ,non collabora,non ti informa,aspettando a braccia conserte la morte morale ,culturale,politica ed economica sua e delle giovani generazioni.
E c’é chi la rabbonisce ,inducendola a non ribellarsi ed a mantenere così lo statu quo,raccontandole la favoletta della nonnina ,anzichè stimolarla a combattere le mafie ,quella militare,ma soprattutto quelle politiche,istituzionali ed economiche,con la DENUNCIA,nomi e cognomi.
E’ con le INDAGINI e con le DENUNCE che si combattono le mafie ,non con le chiacchiere,aiutando i Magistrati ad individuare e colpire i mafiosi annidati ormai nelle istituzioni e nella politica.
I peggiori nemici.Quelli da combattere senza tregua se vogliamo assicurare un avvenire sereno per i nostri figli e per nostri nipoti ,non lasciando ad essi un Paese criminale.