OGGI,GIOVEDI’ 5 NOVEMBRE,HA INIZIO IL GRANDE PROCESSO AL POTERE ROMANO:” MAFIA CAPITALE” !
Una data storica,oggi,giovedì 5 novembre del 2015.
Il Potere alla sbarra !
Ministri,parlamentari,sindaci ,amministratori pubblici di ogni livello ,faccendieri,portaborse, sono chiamati,chi nella veste di imputati e chi in quella di testimoni,ad essere giudicati,a fornire spiegazioni,a rispondere alle domande di giudici,pubblici ministeri,avvocati ,del loro operato.
Comincia il processo – “il” maxiprocesso –
alla classe politica ed amministrativa della Capitale d’Italia ,un Paese sfortunato ,fra i più belli del mondo,ma,purtroppo, spesso governato in maniera dissennata e rapinatoria.
L’aria che si respira é la stessa,più o meno.che si respirava alla vigilia del maxiprocesso di Palermo contro Cosa Nostra e non a caso noi dell’Associazione Caponnetto abbiamo voluto fortissimamente gettarci nella mischia con uno dei simboli più qualificati di quella vicenda:il Prof.Alfredo Galasso,il nostro neo Presidente onorario, dopo il Giudice Antonio Esposito,uno dei simboli maggiori ,pur in veste diversa,insieme a Falcone e Borsellino,della lotta alla mafia in Sicilia e nel Paese.
E siamo,ovviamente,dalla parte dell’accusa,come parte civile ,al fianco di tre Pubblici Ministeri ,altrettanto eccellenti,come Cascini ,Ielo e Tescaroli,l’ultimo dei quali anch’egli legato alle vicende siciliane nelle quali é stato uno dei protagonisti della lotta a Cosa Nostra,
Una battaglia fra giganti del diritto e della Giustizia cui hanno dato vita la bravura ed il coraggio di due grandi Procuratori,Pignatone e Prestipino.
Il processo al lerciume politico – mafioso della Capitale e del Paese.
Un lerciume dai cui schizzi pochi,pochissimi sono indenni.
Noi della Caponnetto abbiamo voluto essere in prima fila ,al massimo livello e utilizzando le migliori nostre energie- il Prof.Galasso,appunto,insieme alla sua più stretta collaboratrice,l’avv.Licia D’Amico – perché disertare questa battaglia avrebbe significato –per chi come noi intende la guerra alle mafie non come un esercizio semplicemente retorico -,oltre che viltà anche insignificanza.
E noi che abbiamo la grande responsabilità,insieme ad Alfredo Galasso ed ai suoi collaboratori più vicini, di tramandare al Paese ed alla sua storia l’eredità morale e spirituale del grande “Nonno Nino”-il “papà di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino -non possiamo permetterci di essere “insignificanti” e di essere latitanti in una delle più grandi battaglie giudiziarie,come quella di “Mafia Capitale”,contro la mafia .
Ci accompagnino la vicinanza e la solidarietà di tutti gli italiani onesti.Ci contiamo,almeno in questo momento !