Anni fa fece clamore una grossa indagine sul fenomeno dell’abusivismo edilizio nel territorio di Minturno,in provincia di Latina,all’estremo sud,al confine con la Campania.Le proprietà erano state frazionate ed aggiustate in maniera tale da poter acquisire i requisiti per costruire e decine di ditte,per lo più provenienti dall’aversano-Casal di Principe,San Cipriano d’Aversa,Frignano,Casapesenna ecc- furono chiamate a realizzare un’infinità di costruzioni. Un capolavoro dell’edilizia speculativa nei cui interstizi si poteva verificare tutto ed il contrario di tutto,compresa una massiccia infiltrazione della camorra.Qualcuno ci segnalò la cosa e noi partimmo subito in quarta facendo rilevare che tutti si erano serviti per quei lavori dello stesso fornitore di materiali,degli stessi progettisti,delle stesse imprese che,ripetiamo,erano quasi tutte provenienti da oltre Garigliano,dall’aversano.Arrivammo tardi,però,perché le costruzioni erano state realizzate e non riuscimmo a tirare fuori il ragno dal buco.
Quando noi parliamo di “ QUALITA” delle indagini che é per un’Associazione antimafia seria e non parolaia ,come la Caponnetto, la conditio sine qua non per combattere con efficacia le mafie!!!!!!
Cosa notammo? La Procura della Repubblica di Latina,quella Procura che per anni sosteneva che in provincia di Latina non c’erano organizzazioni mafiose radicate,aveva assegnato le indagini a vari PM,uno era incaricato di seguire dieci casi,un altro altri 10,un terzo altri 20 e così via.Venne così a cadere quella visione unitaria del problema,quell’unicum di cui parliamo sempre quando affrontiamo il discorso sulla “QUALITA’” dell’azione investigativa e giudiziaria e nessuno si accorse che gli attori ,coloro che avevano fatto i progetti,che avevano fornito i materiali,che avevano costruito ecc.erano stati sempre gli stessi.
Ormai il danno era stato fatto,i buoi erano già scappati dalla stalla e noi restammo con una mano avanti e l’altra dietro.
Se lo avessimo saputo in corso d’opera avremmo gridato,fatto i diavoli a quattro,saremmo andati al CSM,al Ministero,avremmo fatto fare interrogazioni in Parlamento e quant’altro.
Con il frazionamento delle indagini,il loro spezzettamento ,non si arriva mai a capire qual’é la realtà effettiva .E la mafia ingrassa! Alla grande! “Terra e cielo”,”lotta e speranza”,”viva Falcone e Borsellino”,gridano i più nelle manifestazioni contro la mafia ,paghi di aver gridato ognuno più dell’altro,mentre la mafia ride e ci fa una pernacchia,ringraziandoci per la nostra stupidità e per averci giocato .Viva l’antimafia dei pennacchi e delle fiaccole !!!!!!!!
Oggi,grazie a Dio,le cose sono in parte cambiate in provincia di Latina e alla Procura della Repubblica ci sono magistrati per lo più nuovi,diversi da quelli di prima ,più attenti e sensibili al problema mafie.
C’é da aggiungere,poi,che il vecchio distretto giudiziario pontino é stato smembrato e parte del territorio del sud pontino,da Gaeta fino al Garigliano ,ricade da qualche anno sotto la giurisdizione della Procura di Cassino e non più di quella di Latina.
Ma il problema della preparazione dei magistrati,come quello degli operatori di polizia,resta sempre in piedi,come quello dell’adeguamento della legislazione alla nuova realtà delle mafie che non sono più quelle rozze ,incolte e violente di una volta,ma al contrario,quelle dei cosiddetti “colletti bianchi”,politici,amministratori pubblici,commercialisti,avvocati ,ingegneri e chi più ne ha più ne metta .
E qui……………..si fa l’Italia o si muore !!!!!
Perché se continua a capitare,come é avvenuto ,sempre anni fa ,nella Capitale (anni fa ,ripetiamo,perché con Pignatone questo non si verifica più), che l’ex banda della Magliana viene indagata e condannata per il reato semplice di associazione a delinquere e non per quello di associazione a delinquere di stampo mafioso,le chiacchiere a zero sono ed a zero resteranno ed a esse seguiranno,come é sempre avvenuto finora in provincia di Latina e non solo,le pernacchie dei mafiosi che continueranno a considerare quella pontina una “zona franca” dove é possibile per loro fare tutto ed il contrario di tutto.Con la benedizione di amministratori ,politici,professionisti,cittadini quanto meno disattenti se non collusi.
Alcuni giorni fa é venuto a trovarci un amico che sta al nord e che possiede una casa a Sperlonga il quale ,con tono provocatorio e anche di rimprovero,ci ha detto :” State seguendo quello che sta avvenendo a Sperlonga ? Perché la DDA e la DIA non intervengono dopo che un sacco di lavori sono stati appaltati ed effettuati da ditte che provengono dal casertano e dall’area della Terra dei Fuochi? Come mai non verificate se qualcuna di esse non faccia parte o meno della galassia della camorra?”.
O,porca miseria,egli ci ha lasciati basiti perché,oltre che di tutto il can can che é venuto fuori dai media in questi ultimi mesi,non sappiamo altro.Ci sembra di ricordare che qualcuno ha scritto di “mazzette” che sarebbero volate e di varie inchieste aperte.Ma a dire il vero,da parecchio non se ne sta più parlando e non sappiamo come stanno andando le cose.Noi siamo rispettosi dell’autonomia della Magistratura e non interveniamo mai in corso d’opera per non intralciare le indagini.Ma,a questo punto,qualche domanda ci siamo visti costretti a farla.Sono finite le indagini? Da quanto tempo? E,se sono state finite ,come mai non si procede? Sono emersi elementi di reato? E’ fondata la voce delle “mazzette”? Si é valutato il tutto con quella logica del NON frazionamento di cui abbiamo parlato nel caso di Minturno? E’ stata informata la DDA nel caso in cui fossero state rilevate presenze sospette fra le imprese del casertano? Lo domandiamo al Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Latina dal quale gradiremmo una cortese risposta ,ringraziandolo per ciò sin da ora.Non ci fa affatto piacere di essere eventualmente spernacchiati dalla camorra per la seconda volta,dopo quella di Minturno