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Questi benedetti o maledetti che dir si voglia certificati antimafia ed il ruolo delle Prefetture in materia di prevenzione antimafia.Un settore che fa acqua da tutte le parti.E la mafia fa il comodo suo!!!!!!!

Certificati e interdittive antimafia al Consorzio di Bonifica: giochi di prestigio e nessuna verità. E i dirigenti scaricano la responsabilità sulla PREFETTURA

Il consigliere Lupoli voleva vederci chiaro sugli appalti da 16 milioni di euro ma è rimasto deluso. Leggete un po’ che cosa ha messo, nero su bianco, il Presidente Schiavone…

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CASERTA – Il 9 dicembre vi pubblicammo la richiesta inoltrata dal consigliere d’amministrazione del Consorzio Generale di Bonifica del Basso Volturno, Angelo Lupoli, che voleva vederci chiaro sulle tre imprese, Aqua Italia Srl, C&A Costruzioni e Consam Scarl, che l’anno scorso si sono aggiudicate gare d’appalto da 16 milioni di euro. A quella richiesta di chiarimenti ha risposto il Presidente del Consorzio, Michele Schiavone. Lupoli aveva richiesto all’ente quali fossero le risultanze dei controlli antimafia sulle imprese e perchè ancora non si era aderito alla Stazione Unica Appaltante, partendo dal presupposto che, seppur non obbligatoria per legge, l’adesione sarebbe consigliata soprattutto dopo le tante dichiarazioni dei pentiti di camorra che hanno segnalato, in questi anni, una permeabilità della struttura consortile alle logiche del Clan.

Schiavone risponde che, per quanto riguarda le tre imprese, le comunicazioni sono state richieste alla Prefettura di Caserta in data 21 novembre 2014 (per Aqua Italia srl), 18 novembre 2014 (per la C&A) e il 21 novembre 2014 (per la Consam). C’è da premettere la differenza che corre tra informativa e comunicazione antimafia. La prima si richiede per imprese che partecipano a bandi di gara con importi superiori a 5 milioni di euro, la seconda, la comunicazione, richiesta alle imprese che partecipano a gare con importi da 0 euro a 5 milioni di euro. E’ chiaro che la legge sarebbe da riformulare visto che una gara da 2 milioni di euro, ma anche da 1 milione, necessiterebbe degli stessi controlli accurati ma le soglie comunitarie imposte dall’Ue questo prevedono.

La cosa più interessante che emerge dalla risposta di Schiavone è che la Prefettura di Caserta, dal novembre 2014, non ha mai risposto alle richieste di chiarimenti da parte del Consorzio e sarebbe interessante cercare di capire il perchè. Probabilmente ci lavorerà il Prefetto De Felice che è arrivato in città solo a luglio 2015.

Angelo Lupoli aveva poi richiesto al Consorzio di Bonifica anche la documentazione antimafia per i professionisti inseriti nelle short list. In questo caso Lupoli ha chiesto la comunicazione, proprio perché si tratta di incarichi per lavori di piccola entità economica, e comunque al di sotto della soglia comunitaria dei 5 milioni di euro. Schiavone risponde che la richiesta dell’informativa non è stata accettata. “Funzionari di questo consorzio – si legge nella lettera firmata dal Presidente – sono stati ricevuti presso l’Ufficio Antimafia dove hanno chiesto specifici chiarimenti circa la possibilità di richiedere in via preventiva una certificazione antimafia ad una lista di potenziali affidatari di appalti pubblici contenuti nell’Albo di Fiducia. La risposta è stata negativa. D’altra parte è da tenere in considerazione che l’albo di fiducia è stato istituito per i soli lavori in economia e per importi al di sotto della soglia per la quale va richiesta la documentazione in questione”.

Insomma, la questione delle certificazioni antimafia è diventata una barzelletta. Lupoli chiede l’informativa per le tre imprese e il Consorzio risponde che ha chiesto la comunicazione, a cui la Prefettura non ha risposto. Lupoli chiede la comunicazione per la short list dei professionisti da incaricare e il Consorzio risponde che ha chiesto l’informativa ottenendo risposta negativa (perchè avrebbe dovuto chiedere, casomai, la comunicazione antimafia). Sembra il solito giochino visto tante volte in questa Provincia permeate, sembra in modo inevitabile dall’interpretazione fantasiosa delle norme, una sorta di Dottrina Mazzotti del Consorzio di Bonifica.

E non è finita qui. Angelo Lupoli aveva infatti richiesto anche informazioni sull’adesione alla Stazione Unica Appaltante, che non è un obbligo di legge ma, come detto poco sopra, una questione di opportunità, soprattutto per il Consorzio del Basso Volturno. Bene, il Presidente Schiavone firma una lettera dove c’è scritto “Ove l’amministrazione lo ritenga opportuno potrà aderire in ogni momento, previa assunzione di apposito atto deliberativo”. Siccome Schiavone, del Consorzio di Bonifica del Basso Volturno è Presidente, dunque è la massima carica dell’Amministrazione va da sé che o la lettera firmata da Schiavone l’ha scritta qualche funzionario, probabilmente Mastracchio, a capo dell’ufficio tecnico, o l’amministrazione del Consorzio riceve disposizioni da altri organi superiori, come l’Onu o una federazione interstellare.

Insomma, per il momento, nessuna soddisfazione per le richieste di Lupoli. Seguiremo la vicenda e vi faremo sapere.

red. cro.

PUBBLICATO IL: 21 dicembre 2015 ALLE ORE 13:07