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Salvatore Barbagallo,Testimone di Giustizia vibonese,lasciato solo dalle istituzioni senza un minimo di protezione e di sostegno economico.L’intervento dell’Associazione Caponnetto

Testimoni giustizia: Caponnetto, protezione a Barbagallo

Segretario Associazione, i nostri appelli sono caduti nel vuoto

31 gennaio, 16:31

 
(ANSA) – ROMA, 31 GEN – “Salvatore Barbagallo è il testimone di giustizia calabrese che con le sue coraggiose denunce contro la ‘ndrangheta ha permesso allo Stato di avviare e condurre processi ai danni di una delle più pericolose cosche della ‘ndrangheta. Da allora lui e la sua famiglia vivono una condizione di estrema difficoltà perché, nonostante l’uomo sia tuttora chiamato a testimoniare nei processi, è stato lasciato privo di qualsiasi protezione e sostegno economico”. A renderlo noto è il segretario nazionale della Caponnetto, Elvio Di Cesare, che ha rivolto un appello al prefetto di Vibo Valentia, Carmelo Casabona, inoltrandone copia al Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti e al viceministro dell’Interno Filippo Bubbico.

“Dobbiamo purtroppo constatare – scrive il segretario Di Cesare – che tutti i nostri appelli in favore del signor Barbagallo sono, ad oggi, caduti nel vuoto. Ci preme evidenziare che egli ha avuto il coraggio di denunciare soggetti appartenenti ad una delle ‘ndrine più pericolose in Italia, qual è quella dei Mancuso, e che ancora oggi egli si vede convocare in numerosi processi per confermare le sue accuse, senza che mai venga accompagnato da appartenenti alle forze dell’ordine”. “A distanza di anni dalle prime sue denunce – viene aggiunto nella nota al prefetto – il signor Barbagallo è ancora in attesa di un qualsiasi sostegno economico da parte dello Stato e ciò costringe lui e la sua famiglia a vivere in uno stato di estremo disagio. A tutto ciò va aggiunto che egli è stato lasciato senza una pur minima protezione, possibile vittima delle ritorsioni delle persone che ha denunciato. Persone che, come tutti sappiamo, non perdonano coloro che contrastano i loro disegni criminali”.

Pertanto la Caponnetto si rivolge al prefetto Casabona, pregandolo “di voler adottare, in considerazione dello stato di estremo pericolo nel quale si trovano Barbagallo e la sua famiglia ed in attesa dei provvedimenti da parte della Commissione Centrale presso il Ministero dell’Interno, le misure provvisorie di un’adeguata e costante protezione”.(ANSA).