AI TEMPI DELLA “MUNNEZZA” C’E’ STATA O NO A GAETA LA “TRATTATIVA MAFIA – STATO” DELLA QUALE ALCUNI HANNO FATTO CENNO ?
Qualche giornale ne ha parlato ma poi non se n’é saputo più niente.
L’Italia ,il Paese dei misteri !
Sempre insoluti !
Destinati a restare tali per l’eternità!
Si é parlato di “incontri” che sarebbero avvenuti in una “villa di Gaeta” fra uomini delle istituzioni e della camorra.
Nessuno ha voluto approfondire per verificare la fondatezza o meno della notizia.
Una notizia che non ha di certo sorpreso più di tanto coloro ,come noi,abituati a vederne e sentirne di cotte e di crude e ,peraltro,avvezzi a “leggere” con attenzione le notizie per capire cosa si nasconde “dietro” quanto ci viene propalato.
Perché quanto ci viene rivelato é ,quasi sempre,fatta qualche eccezione , o una parte della verità ,spesso edulcorata e manipolata ad uso e consumo impropri, o l’esatto contrario di essa.
La storia criminale in questo Paese é ricca di “trattative” fra pezzi dello Stato e mafia,a Palermo,come altrove.
Due entità che non raramente appaiono avvinte l’una all’altra.
Anche in occasione del sequestro Cirillo a Napoli si é parlato di trattative fra stato e mafia e lo stesso governo Spadolini finì per ammetterlo.
Come se n’é parlato in altre vicende,dal “caso Moro” ,a quello della ” munnezza ” e così via.
Ma soffermiamoci su quest’ ultima e sugli annessi e connessi soprattutto in relazione alla situazione esistente nel sud pontino ,il buen retiro e la base operativa di tanti accadimenti.
Ne hanno parlato Carmine Schiavone e anche qualche giornale che ci ha informati di “incontri” che ci sarebbero stati ” a Gaeta”,
Gaeta ,vicina a Fondi,in provincia di Latina,nel sud pontino ,territorio chiamato “Provincia di Casale” dove Casale sta per Casal di Principe,la terra di Sandokan.
Ma il nome di Gaeta é venuto fuori anche dalle dichiarazioni fatte durante un’audizione della Senatrice Rosaria Capacchione alla Commissione Speciale di indagine dei rifiuti nemmeno un anno fa .
Dichiarazioni non “secretate” e che possono,quindi,leggere tutti andando su Internet,
Come pure tutti possono leggere,andando sempre sulla rete,il testo di un’interrogazione fatta dall’ex Senatore Stefano Pedica ,dell’Italia dei Valori ,su Fondi e,in particolare,sul Salto di Fondi nella scorsa legislatura,interrogazione alla quale né il Ministro dell’Interno dell’epoca Maroni dell’Interno né,tanto meno,quello attuale Alfano hanno inteso dare seguito disponendo i necessari accertamenti.
Il problema dei problemi:interroghi,denunci e tutto tace.
Il muro di gomma.
Vi forniamo.comunque , i riferimenti in modo che tutti possiate andare a leggervi il testo di quell’interrogazione che vi farà capire chi era “a favore” e chi “contro” le operazioni delle quali in essa si parla:
Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-03798
Atto n. 4-03798
Pubblicato il 7 ottobre 2010
Seduta n. 435
“Contro” quelle operazioni si schierò ,ovviamente ,l’Associazione Caponnetto il cui segretario fu di conseguenza destinatario di una denuncia che ha dato origine ad un procedimento in sede civile da lui però vinto.
Tutti parlano e sparlano del “caso Fondi” ,ma nessuno dice che l’unico soggetto ritenuto “pericoloso ” da certi ambienti ,in questo “caso” come in tutti gli altri,é sempre e solo l’Associazione Caponnetto la quale alle parole fa sempre seguire i fatti come si deduce dall’andamento delle cose e dalle loro conclusioni.
Ma questo é un altro aspetto del quale non é il caso di trattare ora.
Da quella interrogazione rimasta senza alcuna risposta si può comprendere ,volendolo,tutto ,stato delle cose,connivenze e quant’altro.
Il “quadro”,insomma ,della situazione esistente nel sud pontino ed in provincia di Latina,una provincia non come le altre,bensì, al confine con la Capitale e porta principale di accesso a questa.
Una provincia che,quindi,che dovrebbe stare sotto i riflettori e dove dovrebbero esserci,peraltro,sensori potentissimi ,ma nella quale,purtroppo, per decenni tutto è stato possibile nella certezza della più piena impunità fino al punto da farla definire da un ex Presidente del TAR un territorio in cui “la legalità é un optional”.
Un buen retiro,appunto,ma operoso,per clan e sottoclan,una sorta di “zona franca”,ma anche probabilmente il luogo di patti scellerati fra camorra e ‘ndrangheta soprattutto e soggetti delle istituzioni e della politica.
“Pezzi deviati dello stato” sono stati definiti da qualcuno…
Speriamo che si tratti solamente di …….”pezzi deviati” e non dello Stato perché in questo ultimo caso ci si proporrebbe uno Stato-mafia che é l’esatto contrario dello Stato-Stato,di quello Stato-Stato nel quale noi vogliamo ostinarci a credere di vivere , anche se con qualche dubbio che ci fa arrovellare il cervello……………