L’Associazione Caponnetto già nel gennaio del 2014 ha chiesto alla DDA approfondite indagini su tutti i traffici,vecchi e nuovi,nel Porto di Gaeta
L’Associazione Caponnetto ha richiesto alla DDA di Roma la riapertura delle indagini sui traffici nel Porto di Gaeta anche in riferimento alla vicenda di Ilaria Alpi ed a quanto emerso durante il servizio televisivo di LazioTV
“Antonino Caponnetto” “Antonino Caponnetto”
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tel 3470515527
Latina, 3 gennaio 2014
Direzione Distrettuale Antimafia ROMA
OGGETTO:
1) richiesta verifica ubicazione interramenti rifiuti tossici – ed eventualmente anche radioattivi- lungo il tratto tra Presenzano – Colleferro-Pastena nelle discariche e nella cave aperte abusivamente da soggetti collegati alla camorra operanti in subappalto nei lavori di costruzione della terza corsia dell’Austrada del Sole e della TAV;
2) richiesta di accertamento dell’ identità e della posizione di tutti gli autotrasportatori indicati nei documenti
desecretati che contengono le dichiarazioni di Carmine Schiavone;
3) richiesta di acquisizione di tutte le interviste rilasciate dal citato Carmine Schiavone a giornali e televisioni nazionali e locali.
Il sottoscritto Elvio Di Cesare,nella sua qualità di Segretario nazionale dell’Associazione per la lotta contro le illegalità e le mafie “A.Caponnetto”,espone quanto appresso:
in data 19 dicembre del 2013 l’ex Collaboratore di Giustizia Carmine Schiavone rilasciava l’ennesima intervista ad una delle tante emittenti locali -la TVI Molise di Venafro – sulle quali egli é apparso.
In tale intervista egli ha dichiarato che durante i lavori effettuati per la realizzazione del tratto Autostradale Roma- Napoli ( probabilmente con riferimento alla 3° corsia ) sarebbero stati operati interramenti di rifiuti tossici ad opera di ditte a suo dire appartenenti o/e controllate dal clan dei Casalesi.
Le dichiarazioni di Schiavone confermano i tanti sospetti che già gravavano su tali opere in relazione anche allo smaltimento di rifiuti nocivi sulla direttrice nord-sud del Paese ad opera di camionisti prezzolati con ipotesi di interramenti non solo lungo il tratto autostradale ma anche nelle immediate adiacenze di questo,in fosse ,cave,fornaci,discariche e quant’altro.
Il riferimento é – tanto per citare qualche esempio – a taluni cave o scavi ubicati nei territori dei comuni di San Vittore del Lazio,Cervaro ,San Pietro Infine,Cassino,Pastena,Roccasecca,Presenzano,compresa la piana di Venafro ecc,,per risalire l’autostrada fino a Colleferro.
Analizzando i numeri delle targhe dei camion che,a detta di Schiavone,avrebbero trasportato i rifiuti tossici e nocivi,si rileva che i proprietari sono residenti in 6 province : Roma,Latina,Frosinone,Caserta,Napoli e Foggia .
Per quanto di competenza di codesta DDA,giova sottolineare che,a quel che risulta,i proprietari dei camion appartenenti alla regione del Lazio non sono mai stati chiamati a chiarire la loro posizione per accertare:
1) CHI,o tramite CHI,li ha arruolati;
2) chi li retribuiva e se veniva rilasciata fattura;
3) se c’erano degli intermediari che operavano come collegamento ;
4) dove essi caricavano il materiale;
5) se essi erano a conoscenza del tipo di materiale che trasportavano;
6) cosa trasportavano e dove scaricavano nei viaggi di andata al nord e per conto di quali aziende;
7) dove dovevano scaricare in base ai documenti di viaggio al ritorno e se,invece,essi deviavano dal percorso e quindi dalla destinazione prefissata;
8) la fondatezza o meno delle dichiarazioni dello stesso Schiavone secondo il quale tali rifiuti sarebbero stati caricati anche nel porto commerciale di Gaeta su navi in partenza per la Somalia di proprietà della Società Shifco e/o di altri armatori;
9) se il porto di Gaeta é stato utilizzato solo dagli autotrasportatori pontini o indifferentemente da tutti gli altri;
10) se risulta fondata la notizia secondo la quale fra tutti gli autotrasportatori arruolati per tali traffici ve ne sarebbero una decina di Itri (Latina) che trasportavano materiale per l’edilizia durante il viaggio di andata;
11) il motivo per il quale nessuna Autorità del Porto in questione non sarebbe mai intervenuta o ,comunque,non si sarebbe accorta di quanto sarebbe avvenuto;
12) il motivo per il quale una delle navi della predetta società Shifco rimase sequestrata per anni nelle acque del golfo di Gaeta su ordine -sembra – della Procura di Latina; 13) la destinazione di essa dopo il dissequestro.
14) se esistono collegamenti fra tali traffici di rifiuti in partenza dal Porto di Gaeta e la vicenda ancora misteriosa dell’assassinio della giornalista Ilaria Alpi e del suo cameramen.
E’ opportuno,al riguardo,che codesta Procura acquisisca agli atti dell’inchiesta anche la Relazione completa della Commissione Parlamentare Antimafia del 1995 a proposito delle infiltrazioni della camorra nei lavori dell’alta velocità sul tratto Roma-Napoli,Relazione della quale fu relatore l’ex Magistrato e Senatore Ferdinando Imposimato il quale ha tracciato,a seguito delle indagini dello SCO della Polizia di Stato,un quadro agghiacciante di corruzione e collusione con i Casalesi nonché uno sfruttamento illegale della cave esistenti nelle adiacenze della TAV,confermando, così,quanto raccontato da Carmine Schiavone.
Tutto ciò premesso,l’esponente chiede,oltre all’individuazione di tutti coloro che dovessero risultare responsabili diretti od indiretti dei fatti citati,la
convocazione come testi dell’ex collaboratore di Giustizia Carmine Schiavone ( il quale,peraltro,durante un interrogatorio cui fu sottoposto nel 1996 presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Latina parlò dell’esistenza nel Basso Lazio di una trentina di “soldati” al servizio dei Casalesi che venivano retribuiti a 3 milioni di lire al mese,”soldati” che,a quanto pare,nessuno ha mai identificato ed indagato) e dell’ex Sen.Ferdinando Imposimato,oltre che di tutti coloro che dovessero risultare in possesso di notizie utili a fornire una risposta ai tanti interrogativi posti.
Ove lo ritenga,codesta Direzione Distrettuale Antimafia potrà avvalersi ,per l’individuazione dei siti contaminati ,della collaborazione del Generale Sergio Costa,Comandante Provinciale di Napoli del Corpo Forestale dello Stato ed inventore di una tecnica tramite il geomagnetometro per la scoperta di rifiuti interrati fino ad alte profondità.
Il sottoscritto chiede di essere avvisato ai sensi dell’art.408 comma 2 c.p.p. dell’esito delle indagini.
Con osservanza
IL SEGRETARIO Dr.Elvio Di Cesare