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Il CSM “licenzia” il Procuratore Capo della Repubblica di Frosinone

Il plenum del Consiglio Superiore della Magistratura ha detto no alla conferma di Margherita Gerunda quale capo della procura di Frosinone.

L’assemblea ha, infatti, respinto a maggioranza la proposta di confermare al magistrato la nomina che le era stata annullata in sede amministrativa, dalla prima sezione del Tar di Roma il 22 febbraio 2006 e dal Consiglio di Stato il 22 dicembre 2007, a seguito di un ricorso presentato dall’attuale procuratore dell’Aquila Alfredo Rossini. La notizia è giunta ieri pomeriggio come un fulmine a ciel sereno se si tiene conto del fatto che, non più di una settimana fa, la quinta commissione di palazzo dei Marescialli, quella che ha tra le sue attribuzioni quella di proporre il conferimento degli uffici direttivi e dei posti in organico che comportano l’esercizio delle funzioni semidirettive, aveva dato parere favorevole alla conferma della dottoressa Gerunda. «La notizia francamente mi lascia molto sorpresa e perplessa. È un atto illegittimo» ci ha detto il procuratore di Frosinone. «Soprattutto – ha continuato la dottoressa Gerunda – se si pensa che pochi giorni fa un’apposita commissione si era espressa positivamente nei miei confronti. Stiamo parlando di una questione che non ha motivo di esistere dal momento che da diverso tempo vi è una carenza di interesse sull’intera vicenda da parte del ricorrente. Evidentemente c’è qualcuno che vuole farmi la guerra, ma sarò pronta a difendermi. Impugnerò immediatamente il provvedimento dell’assemblea plenaria davanti al Tar». La questione ha tratto origine nel 2004 da un ricorso presentato da Alfredo Rossini, allora procuratore della Repubblica di Rieti, avverso i provvedimenti con i quali era stato conferito l’incarico dell’ufficio direttivo di procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Frosinone alla dottoressa Margherita Gerunda. Rossini, nel suo ricorso, aveva, in particolare, lamentato il fatto che la delibera del plenum del Csm di proposta della nomina della Gerunda, a suo dire, era stata adottata in contrasto con la disciplina recata dalla Circolare n. 13000 del 18 luglio 1999 sul conferimento degli uffici direttivi. Rossini, nel suo atto, aveva evidenziato che i profili professionali, proprio e della controinteressata, erano stati ritenuti sostanzialmente equivalenti quanto alle «attitudini» e al «merito», e che la dottoressa Gerunda gli era stata preferita per la maggiore anzianità, pari a 46 giorni. Tuttavia, secondo il ricorrente il Csm, aveva violato i parametri valutativi stabiliti dalla circolare n. 13000. Il Tar diede ragione a Rossini così come il Consiglio di Stato. Senonchè, nel frattempo, per il ricorrente era arrivato il trasferimento a L’Aquila che aveva risolto de facto la querelle con la seguente rinuncia espressa del medesimo. Ora cosa accadrà? Il plenum del Csm ha deciso di riaprire il bando di concorso per il posto di procuratore della Repubblica di Frosinone e l’intera pratica tornerà quindi in commissione. La dottoressa Gerunda, intanto, come ci ha confermato lei stessa, rimane saldamente al suo posto a svolgere le sue funzioni, in attesa che il tutto si definisca.

(Tratto da Il Tempo)