UN APPELLO A TUTTI GLI ISCRITTI E SIMPATIZZANTI DELL’ASSOCIAZIONE CAPONNETTO DEL LAZIO E DELLA CAMPANIA
Amici,quando la mafia non spara e non uccide non significa che essa non c’é.
Anzi – al contrario – vuol dire che essa c’é e sta facendo affari alla grande senza aver bisogno di ricorrere alla violenza.
E’ proprio ,pertanto,in situazioni nelle quali non si registrano episodi di violenza che bisogna essere più attenti e vigili ed accendere i sensori ,non limitandosi,come talvolta avviene,a concentrare l’attenzione esclusivamente su fatti di malcostume di carattere politico-amministrativo dietro ai quali,sì,potremmo trovare anche la mafia ma che sono comunque riduttivi e devianti rispetto al contesto generale.
Vi preghiamo,pertanto, di dedicare la massima attenzione anche,se non soprattutto,sugli investimenti di capitali,sulle operazioni urbanistiche sospette ,sulle compravendite di immobili,di terreni,di alberghi,esercizi commerciali,bar,ristoranti,sale di intrattenimento e da gioco,stabilimenti balneari e su qualsiasi altra attività economica.
Bisogna,insomma,saper guardare “oltre” e su cosa si nasconde “dietro” ogni operazione economica ,non dimenticando mai il vecchio ma sempre valido detto “in un territorio dominato dalla mafia non c’é foglia che si muove che la mafia non voglia”.
Siamo fortemente preoccupati soprattutto per le situazioni esistenti in alcune note località turistiche del Lazio e della Campania – Gaeta e tutto il litorale pontino e romano,Sorrento e tutta la penisola sorrentina,tanto per citarne solo alcune – dalle quali non ci pervengono notizie circa le attività economiche delle organizzazioni criminali.
Non dimentichiamo mai che ,se non ci sono sensori efficienti che monitorano minuto dopo minuto le situazioni – da segnalare,poi,a chi di competenza – non si potranno mai accendere i riflettori su un territorio.
E’ un errore gravissimo-lo diceva anche Paolo Borsellino – pensare che tutto il peso della lotta alle mafie debba gravare sulle sole spalle della magistratura e delle forze dell’ordine.
Da sole esse ,considerate la gravità della situazione e la vastità del fenomeno mafioso nel Paese ma soprattutto in Campania e nel Lazio,oltre che,ovviamente,nelle altre regioni del sud, non ce la fanno. E’ necessario,pertanto, aiutarle.
E se non lo fa l’Associazione Caponnetto che dell’INDAGINE e DELLA DENUNCIA ha fatto la sua bandiera,chi altro pensate che lo possa farlo?
Non dimentichiamo che la mafia più pericolosa é quella che non spara e che opera sul piano degli affari e della politica,la mafia imprenditrice,quella dei cosiddetti “colletti bianchi”,quella che investe,compra,corrompe e strozza il mercato.
Ed é questa la mafia sulla quale noi abbiamo il dovere di concentrare un’ attenzione particolare.
LA SEGRETERIA NAZIONALE DELL’ASSOCIAZIONE “A.CAPONNETTO “