La Stampa, Sabato 21 Maggio 2016
Superconfisca alla dinasty della cocaina: 19 milioni di euro di beni sottratti ai Marando
Nelle mani dello Stato anche la villa della faida di Volpiano
Quasi 19 milioni di euro di beni sono stati confiscati dalla Corte d’Appello di Torino (Sezione misure di prevenzione) alla famiglia Marando, un’autentica dinasty del narcotraffico, originaria di Platì, ma dislocata dagli anni Ottanta nei comuni Volpiano e Leini. E’ una delle prime tre più grandi confische di beni alla ‘ndrangheta nel Nord Italia.La proposta era stata avanzata dalla Dia di Torino, con una meticolosa ricostruzione dei beni e in capo ai Marando o ai loro prestanome, dopo la conclusione dell’operazione Marcos che aveva svelato i tentativi di riciclaggio del tesoro ottenuto dalla famiglia in questione coi sequestri di persona e con un enorme traffico internazionale di cocaina di cui fu protagonista, fino a pochi anni fa, il capostipite della famiglia, Pasquale Marando, ucciso in una sanguinosa faida familiare.
Tra i beni confiscati figurano 33 abitazioni, ville e terreni ubicati in Piemonte, Lombardia, Lazio e Calabria, formalmente intestati a persone fisiche e giuridiche, riconducibili alla cosca che negli anni ha subito durissimi colpi dalla giustizia. La Corte – accogliendo il ricorso presentato dal pool guidato dal Procuratore aggiunto Alberto Perduca – ha disposto la confisca anche di una cascina in via Lombardore, a Volpiano, teatro nel giugno 1997 del triplice omicidio di Antonio Stefanelli, Francesco Mancuso e Antonino Stefanelli, una delle esecuzioni più brutali della storia della Torino criminale che ancora oggi riecheggia nelle aule dio giustizia torinesi: una parte del processo contro i presunti responsabili pende in Cassazione.