Non pretendiamo affatto che tutti gli amici e le amiche che aderiscono all’Associazione Caponnetto diventino di colpo tutti degli investigatori ,ma il fatto che ce ne siamo alcuni che mostrano una disattenzione totale rispetto a tutto ciò che avviene attorno ad essi é assolutamente intollerabile, data la natura e le finalità del nostro sodalizio.
Noi siamo nati come una punta di attacco a tutto il malaffare e le mafie che stanno travolgendo il nostro Paese e quasi tutta l’azione che svolgiamo da 15 anni in qua é basata sull’osservazione di quanto avviene attorno a noi,sulla raccolta di notizie significative che riguardino attività sospette di investimenti di soggetti o gruppi che perseguono finalità incompatibili con l’interesse collettivo e sulla loro trasmissione a chi di dovere.
Bisogna stare attenti,molto attenti,a non identificare il mafioso solamente con quello che spara,che estorce,che usa violenza. Questo é il livello basso della mafia,quello militare,la manovalanza.
A noi viene da ridere quando leggiamo o sentiamo definire un Totò Riina il “capo dei capi”.
Un analfabeta,uno che a malapena sa scrivere il suo nome,una persona rozza ed incolta,non ha le qualità per essere il………”capo dei Capi”.E nemmeno ……..un “capo” !
La mafia é un'”altra” cosa ed é composta da “altre” persone.
Quella che ci viene rappresentata dall’ informazione in gran parte manipolata é tutto il contrario della vera mafia. Essa é lo strumento,il braccio armato,dei quali si servono menti raffinate,persone che frequentano i salotti buoni,che rappresentano i ceti dominanti e che si identificano con un certo tipo del Potere. Persone,cioè,che fanno parte dei ceti privilegiati,che gestiscono la ricchezza e la vita del Paese e dei Paesi.
La mafia,quella vera e più insidiosa ,non sta a Palermo.o a Reggio Calabria ,o a Bari o a Napoli,ma a Roma,nella Capitale,il centro dove vengono assunte le decisioni ,dove si approvano le leggi,da dove partono le direttive e dove risiedono ed operano i Capi,quelli veri ed effettivi.
Il centro dove si intessono le relazioni e si fanno i patti per modellare e strutturare lo Stato in una maniera anziché in un’altra.
Se non si riesce a capire questo ,vuol dire non capire le dinamiche di una società complessa ed articolata qual’é quella di un Paese,quello nostro, dove a ragione si parla dell’esistenza di DUE Stati,lo Stato-Stato – quello nel quale ci identifichiamo noi insieme a tutte le persone perbene ed oneste- e lo stato-mafia,quello dei corrotti,dei ladri,dei disonesti. Dei mafiosi,appunto.
Due Stati contrapposti,in lotta fra di loro e che usano metodologie diverse:lo Stato-Stato ,il Diritto e lo stato-mafia, la violenza,la prepotenza,il sopruso. Con articolazioni diverse e contrapposte ;il primo,associazioni,sodalizi,gruppi di cittadini che si battono per la Giustizia ed il bene comune; il secondo,clan,cosche,delinquenti di ogni specie che combattono per gli interessi individuali,di caste,di gruppi di affari.
Affari loschi,ovviamente.
Questa ,oggi,é purtroppo l’Italia.
L’aver deciso o il decidere di stare con e nell’ Associazione Caponnetto significa aver fatto o volere fare una scelta,quella di stare con lo Stato-Stato,con la Giustizia,con il Diritto,dalla parte del bene collettivo.
Una scelta seria,radicale,definitiva che richiede un impegno totale , non marginale o residuale.
Grazie a Dio,in quindici anni di sacrifici siamo riusciti ad enucleare un gruppo di amici ed amiche che,coscienti appieno del valore della loro scelta e dell’importanza dell’impegno che ci siamo assunti nell’interesse del Paese,non si risparmiano per dare un senso alla loro appartenenza ad uno strumento importante , dal nome prestigioso qual’é il nostro,chiamato a svolgere una funzione “altra” ed “alta” contro la mafia ed al servizio dello Stato-Stato.
Un gruppo di una decina di persone sparse in varie parti del Paese che rappresentano il cuore ed il cervello dell’Associazione Caponnetto. Giornalisti,funzionari,magistrati,professionisti,pensionati,cittadini , uomini e donne,di altissimo spessore morale ed intellettuale,che hanno piena consapevolezza della delicatezza e della serietà del lavoro che siamo chiamati a svolgere.
Ma va detto anche che non tutti mostrano di avere la stessa consapevolezza.
Come va detto anche che non una sola volta ci siamo visti costretti a contrastare tentativi di infiltrazione da parte di soggetti che volevano usare l’Associazione per finalità partitiche o affaristiche e addirittura di persone appartenenti a famiglie camorristiche il cui solo nome fa venire i brividi.
Evidentemente il nome che portiamo ed ancor più il prestigio che l’Associazione Caponnetto ha saputo conquistarsi in anni ed anni di duro lavoro di INDAGINE , di DENUNCIA e PROPOSTA ,senza essere pagata da chicchessia,istituzioni o privati ed in piene e fiere autonomia e distanza da partiti politici,fanno gola – ed anche paura – a molti.
Ed é per tutto questo che chiediamo fermissimamente a tutti i nostri iscritti ed a coloro che vogliono iscriversi di essere al massimo attivi,di non limitarsi ad enunciazioni di principi e basta,di essere attenti a tutto ciò che avviene sui territori e di segnalarci qualunque cosa desti sospetti di attività mafiose.
La mafia non si combatte stando seduti alla scrivania e pensando……….ai papariello ed ai franceschiello,ma scovandone uno per uno gli attori e denunciandoli ,nomi e cognomi.
Solo così si servono lo Stato-Stato,lo Stato di Diritto e la Giustizia,collaborando con i fatti e non con le chiacchiere,con la Magistratura inquirente.
Come auspicava anche Paolo Borsellino !
La mafia,il nostro nemico,non fa chiacchiere,ma FATTI e ,per contrastarla efficacemente ,anche noi DOBBIAMO fare FATTI e non chiacchiere.
Altrimenti stiamocene a casa.
Aspettando,come fa lo struzzo, che essa finisca di impossessarsi del Paese intero.