“ Da anni si discute come aiutare chi ha denunciato le mafie;commissioni di esperti analizzano e propongono ma poi resta il nulla,solo parole.
Non c’è un solo testimone di Giustizia che abbia resistito al colpo finale,quello dello Stato,della burocrazia,dei poteri forti che alla fine presentano il conto.
In Italia tutti vogliono che i Testimoni di giustizia siano eroi ,ma poi essi finiscono per restare emarginati e nell’indifferenza totale di un Ministro dell’interno Alfano che a parole elogia la loro scelta e la loro funzione ma che poi non li riceve ,ne tanto meno si procede alla calendarizzare la nuova legge a loro favore che resta da mesi nei cassetti polverosi delle varie Commissioni parlamentari. Lo sforzo della Commissione antimafia e dell’On.Mattiello in particolare sembra cadere nel buio e i mesi passano,la legge dell’assunzione è un miraggio per i tanti testimoni che come unica colpa hanno quella di non essere nati in Sicilia dove la Regione ha provveduto a sostituirsi allo Stato varando una legge che,però,é valida solo per l’isola e per i suoi cittadini. UN MINISTRO che non trova mai tempo e soluzioni per ridare dignità a questi uomini e donne onesti è un Ministro latitante.
Ora è toccato a Luigi Gallo subire il colpo finale ma chi lo ha preceduto non si è salvato.Non solo tradito ma anche beffato ! Molti testimoni vivono alla fame e senza protezione e lo Stato dal canto suo lancia spot “chi denuncia non resta solo”.
Noi non diremo mai di non denunciare ma non possiamo mentire su cosa il dopo ci ha riservato.
Se questi testimoni hanno nei loro processi vinto le mafie,vinto contro la corruzione ed il crimine, mandando in galera mandanti ed esecutori ,oggi questi uomini e donne sono distrutti e alla fine del percorso tutti ricevono il “colpo di grazia”e l’eterna sofferenza da uno Stato ingrato e volutamente indifferente. Forse ci sarà un perché accade tutto ciò.
Gennaro Ciliberto
Testimone di Giustizia
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