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Pubblichiamo un estratto della commissione parlamentare Antimafia a cui ha preso parte il questore di Latina Giuseppe De Matteis
Aprilia criminale, la lente del Parlamento su mattone, finanza e politica
De Matteis: “L’area di Aprilia interessata da una forte speculazione edilizia e da un forte investimento di capitali di provenienza illecita”
E’ convocato per domani mattina il consiglio comunale speciale sull’intimidazione avvenuta il 20 maggio scorso nei confronti del funzionario comunale Corrado Costantino. Quel giorno ignoti a bordo di un motorino esplosero 4 colpi di pistola contro la sua auto parcheggiata nei pressi dell’ufficio tributi. Mentre le indagini delle forze dell’ordine proseguono nella speranza di trovare quanto prima i colpevoli del grave atto intimidatorio, domani mattina la politica apriliana si confronterà su quanto avvenuto ormai due settimane fa. Non è il primo episodio che si verifica ad Aprilia, tra auto incendiate e proiettili lasciati davanti al portone di casa, sono stati diversi i politici ed i dirigenti di società municipalizzate colpiti in questi anni. Il 18 maggio scorso, due giorni prima degli spari, il questore della provincia di Latina Giuseppe De Matteis durante la commissione parlamentare antimafia ha fatto un quadro sulla situazione della criminalità organizzata nella provincia di Latina. Relazione resa pubblica in queste ore. “Oggi – ha spiegato il questore De Matteis – abbiamo la necessità di riepilogare l’assetto delle varie organizzazioni criminali di stampo mafioso nella provincia di Latina. Essenzialmente, possiamo distinguere nella provincia di Latina quattro zone. Ogni zona ha una peculiarità propria, che rende assolutamente impossibile una visione omogenea di questo tipo di criminalità. La prima zona, partendo dal basso, è il sud pontino, in particolare le città di Formia e di Gaeta. Credo che, se dovessi fare una scala delle priorità d’intervento dal punto di vista degli assetti preposti al contrasto delle mafie in questa provincia, sicuramente indicherei la zona di Formia, di Gaeta e di Minturno come la prima da inserire in questa scala. Qui operano famiglie facenti capo in maniera inequivocabile ai casalesi. Sono famiglie che hanno perso la guerra per il dominio nelle zone d’origine della vicina provincia di Caserta e si sono insediate da anni in questo territorio, mutuando in tutto le modalità operative delle associazioni di stampo camorristico. Nell’appunto che in maniera ufficiale consegno a questa Commissione troverete indicati i clan, e sono tanti, che operano in queste zone. Discorso del tutto differente è da fare nell’area di Fondi, che indico come la seconda delle aree interessate da questo fenomeno migratorio criminale. Nell’area di Fondi imperversa da anni una serie di famiglie di provenienza calabrese. Si parla di ’ndrangheta di serie A. Su questo non devono esserci equivoci. Sono clan di serie A. La terza delle priorità è, secondo me, l’area nord, di cui obiettivamente si sa poco per una serie di motivi. Tenete presente che l’area nord vanta il quarto centro del Lazio per popolazione, la città di Aprilia, città che ha avuto una sovraesposizione demografica davvero importante, e conseguentemente ha dovuto anche supportare logisticamente quest’espansione demografica. Quest’area di Aprilia e Cisterna è stata interessata, quindi, da una forte speculazione edilizia, da un forte investimento di capitali di provenienza soprattutto illecita nel settore edilizio, con tutto quello che ne consegue, come cambi di destinazione d’uso, piani regolatori generali approvati in un certo modo e così via. Insiste in quest’area nord una serie di organizzazioni criminali riferibili essenzialmente alla ’ndrangheta. Anche in questo caso si parla di ’ndrangheta di serie A. Ho tenuto Latina per ultima. Latina è il secondo centro del Lazio, ha una popolazione che si attesta su oltre 130 mila abitanti, variegata, diversificata al suo interno, senza un’identità di popolazione e di cultura abbastanza evidente e tale da poter respingere eventuali intrusioni da parte di corpi estranei. Qui c’è una situazione molto particolare. Si è sviluppato negli anni un clan di origine nomade, ma ormai stanziale a tutti gli effetti, strettamente collegato con il clan Casamonica di Roma, che è il clan Ciarelli-Di Silvio. Oggi questo è un clan unico. Opera in maniera prevalente sul capoluogo.È talmente forte, come vedremo dopo se riterrete, che è riuscito a opporsi a un tentativo di infiltrazione dei casalesi sul capoluogo”…Poi il questore della provincia di Latina parla delle intimidazioni avvenute negli ultimi anni nei confronti di amministratori pubblici. Questo il passaggio che riguarda la città di Aprilia. “Devo trattare adesso di due aspetti che riguardano le intimidazioni a uomini delle istituzioni, pubblici amministratori, sindaci, e le minacce a carico di poliziotti, magistrati, carabinieri e altri esponenti delle istituzioni. Ho scelto solo alcuni casi emblematici, ma dico subito che ne abbiamo molti altri. Questo è per darvi anche un’idea del volume di affari criminali che si consumano in questa provincia. Per rispondere alla sua domanda, signor presidente, le intimidazioni fatte a pubblici amministratori mi serviranno poi, quando le porrò in secretazione, per esprimere anche alcune considerazioni. Nel 2012, sono stati esplosi colpi d’arma da fuoco contro la vetrata di un bar gestito dall’ex consigliere comunale di un partito di centro e all’esterno dell’abitazione dell’amministratore unico di una ditta che aveva stretti rapporti con lui. Nel 2013, ad Aprilia sono state incendiate le autovetture di proprietà dell’assessore al bilancio e ai tributi del comune di Aprilia e di un cognato dell’assessore, il quale era anche responsabile dell’associazione provinciale Libera, l’associazione contro le mafie di don Ciotti. Nel novembre 2013, ad Aprilia è stato aggredito con una spranga il consigliere comunale di maggioranza dell’amministrazione comunale in forza a una lista civica di Aprilia. Nel 2014, il sindaco di Ardea, il quale è però residente ad Aprilia, ha subìto dapprima l’incendio doloso della propria autovettura e, successivamente, ha ricevuto una minaccia consistita nel rinvenimento di fronte alla propria abitazione di una carcassa di maiale.“