Dall’agguato a Caiazza all’omicidio Laperuta, l’asse di camorra Melito-Afragola dietro la faida nell’area Nord
Nella foto il 32enne ammazzato ieri: il giovane era vicino a Pierino O’ Napulitano, ferito lo scorso maggio in un agguato sull’Asse mediano
di Ivan Marino
MELITO – AFRAGOLA. Si chiamava Alessandro Laperuta, ma in molti nel rione Salicelle di Afragola, dove era residente, lo conoscevano semplicemente come Banana.
Laperuta è uno dei due ragazzi assassinati all’ora di pranzo di ieri all’interno di un appartamento in via Giulio Cesare a Melito.Il 32enne è stato ammazzato con un colpo di pistola alla testa, risultato fatale visto che, quando i carabinieri hanno fatto irruzione nell’abitazione al quarto piano di uno dei palazzoni del parco di Padre Pio, il suo corpo era oramai senza vita. Il corpo dell’afragolese era praticamente fuori al balcone con la testa rivolta verso l’esterno e da una prima ricostruzione sarebbe proprio suo il sangue colato dal quarto piano fin giù in cortile che ha sconvolto le persone accorse sul posto.
IL PROFILO DELLA VITTIMA – Da mesi Laperuta era presente assiduamente Melito e spesso veniva visto in compagnia di Mohammed Nouvo (altra vittima dell’agguato di ieri, ndr), sta di fatto però che già quando si limitava a frequentare il rione Salicelle aveva dato non pochi fastidi ai tutori della legge.
Nel maggio del 2012 gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza Afragola lo arrestarono con l’accusa di sequestro di persona e lesioni personali aggravate. Fu sorpreso mentre vicino alla Scala A dell’Isolato XV picchiava selvaggiamente la compagna convivente. Laperuta aveva ottenuto un alloggio popolare nel rione Salicelle di Afragola, a pochi metri dalla casa di Pietro Caiazza, detto Pierino ‘o napulitano. Proprio grazie alle frequentazioni con quest’ultimo, ritenuto un pezzo grosso degli Scissionisti di Melito, Laperuta, che fino ad allora aveva commesso reati di poco conto, si sarebbe introdotto nel giro dello spaccio di droga su Melito, fino a diventare un fedelissimo di Caiazza, scampato per miracolo a metà maggio ad un agguato di camorra mentre era in macchina con la moglie sull’Asse Mediano (CLICCA QUI PER LEGGERE L’ARTICOLO DELL’AGGUATO A CAIAZZA). Ben 13 colpi centrarono la vettura di Caiazza, che però riusci a salvarsi.
Laperuta avrebbe pagato con la morte la vicinanza a Caiazza, a sua volta parente di Paolo e Antonio Caiazza, ex killer degli Scissionisti che poche settimane fa hanno deciso di passare dalla parte dello Stato diventando collaboratori di giustizia. I pentiti, entrambi impegnati a Melito fino al momento dell’arresto, stanno facendo tremare gli Amato-Pagano e per questo motivo potrebbero essere stati proprio questi ultimi ad organizzare la cacciata degli ‘afragolesi’ da Melito.
21/06/2016
fonte: www.internapoli.it