FAIDA DI CAMORRA
Camorra. Secondo agguato al proprietario del circolo dove venne ucciso il ras Barbudos
Sotto assedio il clan De Luca Bossa che stava tentando di ‘rialzare la testa’: la pista principale porta ai De Micco
di REDAZIONE
Quel circoletto era gestito da un esponente dei De Luca Bossa, la stessa persona che per ben due volte è sfuggita ad un agguato nell’arco degli ultimi sette giorni. L’ipotesi è che Cepparulo – allontanatosi dalla Sanità per sfuggire alla sete di vendetta dei Vastarella ai quali gli Esposito-Genidoni hanno ucciso due persone nella strage del 22 aprile in via Fontanelle – sia riparato a Ponticelli perché lì aveva diversi agganci. E soprattutto aveva protezione. Quella dei De Luca Bossa. Una circostanza poco gradita ai De Micco, che dal gennaio 2013 all’ottobre del 2014 sono stati protagonisti feroci della guerra di camorra contro i D’Amico e il gruppo del rione De Gasperi, rivelatisi tenaci oppositori all’ascesa criminale dei ‘Bodo’. I De Micco hanno spento il fuoco della resistenza a colpi di agguati e di omicidi eccellenti. Credevano di aver chiuso la partita, sino al giorno della morte di Cepparulo che ha rimesso in discussione le loro certezze. Di qui – ipotizzano gli investigatori – la decisione di rialzare la voce contro le ‘mine vaganti’ e cacciarle. Cacciarle da Ponticelli. I De Luca Bossa sotto assedio. Della camorra e della magistratura. Lunedì scorso, nell’ambito della maxi-inchiesta che in una notte ha liberato un altro rione di edilizia popolare, il Conocal, dallo stretto laccio della camorra, è finita in carcere Anna De Luca Bossa, la reginetta del Lotto O, la donna che avrebbe continuato a fare gli interessi della sua famiglia dopo la cattura di sua madre Teresa De Luca Bossa e di suo marito Ciro Minichini, nonché del suo fratellastro Christian Marfella, sceso in campo nel pieno della faida tra i De Micco e i D’Amico al fianco di questi ultimi.
di Manuela Galletta, Metropolis
fonte:www.internapoli.it