Latina 20.10.2003
Al Presidente della Giunta Regionale del LAZIO
Ai Capigruppo del Consiglio Regionale della Regione LAZIO
Ai Sigg. Presidenti delle Amm. ni
Provinciali di ROMA – LATINA – FROSINONE – RIETI – VITERBO
AI Sigg. Sindaci dei comuni del Lazio
Alle Segreteria Nazionali dei Partiti Politici
Alle Segreteria Generali di CGIL – CISL – UIL
LORO SEDI
e p. c. Al Ministro degli Interni – ROMA
Alla Direzione Investigativa Antimafia – ROMA
Alla Commissione Parlamentare Antimafia -ROMA
OGGETTO: Trasmissione copie Statuto ed Atto costitutivo dell’Associazione Regionale contro le illegalità e le mafie “A: Caponnetto”.
Si va sempre più irrobustendo nell’opinione pubblica il senso di percezione di una presenza crescente e sempre più aggressiva nel Lazio della criminalità organizzata.
I rapporti del Ministero degli Interni, della Direzione Distrettuale Antimafia, della Direzione Investigativa Antimafia, delle varie Procure, appaiono talvolta incompleti tenuto conto della rapidità con la quale si sta espandendo il fenomeno mafioso e della strategia di inabissamento adottata dai clan le cui attività economiche talvolta non vengono individuate immediatamente.
Si aggiunga a ciò l’inadeguatezza dell’azione di contrasto finora svolta e dovuta sia alla mancanza di uomini preparati, mezzi e risorse, che all’arretratezza delle tecniche investigative che dovrebbero privilegiare il lavoro di intelligence.
Oggi le mafie si sono trasformate in imprese. Esse investono i loro immensi capitali ricavati da attività illecite e si impossessano sempre più della nostra economia. Dal controllo dell’economia a quello delle istituzioni il passo è breve. Ci sono segnali, al riguardo, inquietanti (v. , ad esempio, le rivelazioni dell’Espresso a proposito dei lavori nel Porto di Gaeta).
Il pensare di contrastare le mafie solamente con la Magistratura e le forze dell’ordine è profondamente sbagliato. E’ necessario che tutta la società civile insorga per tentare di estirpare un cancro che sta corrodendo il nostro tessuto economico e sociale. Magistratura e forze dell’ordine dovranno aggiornare i loro metodi, scoprendo la “provenienza” dei capitali impiegati, individuando i veri autori di tutti gli investimenti finanziari, applicando con rigore e rapidità la legge n. 109/96 per la confisca dei beni mafiosi, individuando le complicità con la politica. A proposito di questa legge, questa Associazione intende farsi promotrice di una iniziativa che tende a renderla più facilmente applicabile, snellendone le procedure di assegnazione dei beni dopo la confisca e facendo sì che le mafie, approfittando di aste pubbliche e di gare di appalto, non si riapproprino di quanto ad esse sottratto dallo Stato.
Compito di questa Associazione, invece, è quello, raccogliendo l’eredità morale di Antonino Caponnetto, di stimolare una riflessione su tutto ciò, coagulando le energie disponibili – a cominciare dalle forze politiche che per prime dovranno farsi garanti della correttezza e della trasparenza dell’operato dei loro amministratori -, spronando le istituzioni tutte a fare fino in fondo il loro dovere e denunciando carenze, omissioni e complicità, promuovendo e diffondendo la cultura della legalità.
L’attività finora svolta da questa Associazione e in parte riportata sul sito INTERNET www. comitato-antimafia-lt. org e le finalità sono precisate nelle allegate copie di Statuto ed Atto Costitutivo che Vi trasmettiamo, certi del Vs sostegno e dell’adesione all’Associazione delle Amministrazioni e Organizzazioni da Voi presiedute.
Con vive cordialità
Allegati: Copia dello Statuto e atto costitutivo
IL SEGRETARIO
Dr. Elvio DI CESARE