Una porzione di città,alle porte quasi della Capitale e grande per numero di abitanti il doppio di centri come Formia o Gaeta,abbandonata a se stessa.Le storie che abbiamo ascoltato ieri sera durante la manifestazione davanti alla Prefettura di Latina sono da far rabbrividire.”Entrano nelle case e ti depredano e ti violentano”,é stato il coro unanime dei partecipanti.Una cinquantina,donne ed uomini,per lo più ex ufficiali delle forse armate e della Polizia di Stato. Un altro,un ex ufficiale di polizia,ha aggiunto:” Verso le tre di notte ho sentito dei rumori e sono sceso.Mi sono trovato quasi a faccia a faccia con tre bestioni e per poco non c’é scappato il morto.Per fortuna é arrivata la volante “.Tutte storie , da far rabbrividire ,di aggressioni e rapine,alle quali,poi,si aggiungono quelle degli investimenti da parte di persone dalle facce torbide che vengono da fuori.Probabilmente camorristi e ndranghetisti,di cui Latina é piena. Si parlava di una stazione dei carabinieri in una palazzina sequestrata e ristrutturata,Ma ,poi,silenzio di tomba .Ma una stazione dei carabinieri alle 8 di sera,come capita altrove,chiude e,se telefoni,il centralinista ti rimanda al Comando provinciale,al centro di Latina distante dalla Q4 e Q5 un paio di chilometri e più e quando la gazzella arriva la frittata é già fatta.Occorre il Commissariato e non il “presidio di Polizia”,come taluno in Questura dice.Un Commissariato con una cinquantina di uomini e donne la cui competenza riguardi anche la fascia costiera,da Sabaudia ai confini con Nettuno.E’ l’obiettivo ,questo,per cui noi della Caponnetto,insieme al Movimento dei Poliziotti Democratici e Progressisti i cui dirigenti regionale e provinciale erano tutti presenti alla manifestazione,da oggi ci batteremo.Inutile a dirsi che non c’erano presenti nemmeno le ombre di rappresentanti delle istituzioni,dei partiti ,delle associazioni.Ha proprio ragione Andrea Palladino quando scrive su IL FATTO ,a proposito di Latina città dell’omertà e delle latitanze:Latina la città nella quale vige la regola del “magna e tasi” che in dialetto veneto significa “Mangia e stai zitto”.La morte ! Se non fosse così non leggeremmo sui giornali quello che stiamo leggendo in queste settimane. E non siamo né in Sicilia,né in Calabria,nè in Campania,ma alle porte della Capitale dell’Italia !!!!!