.”VISTA SUL GOLFO del 16-02-2017″ su YouTube
https://youtu.be/Wl_QbzrJILs
Un’intervista,quella del Dr.Tatarelli ,importante sia perché egli é uno dei poliziotti più seri,bravi e preparati di tutta Italia e sia per la nitidezza del quadro che egli disegna in relazione alla situazione criminale della provincia di Latina,il cui territorio,alle porte della Capitale,com’é noto,é stato letteralmente invaso dai clan.L’intervista,però – non se ne abbia il Dr.Tatarelli – ci offre lo spunto per talune considerazioni che non possiamo esimerci dal fare sempre in rapporto alla situazione da lui prospettata all’emittente . E’ vero che egli non ha alcuna colpa in quanto il suo girovagare per importanti Commissariati di mezza Italia,dalla Sicilia,al Lazio,alla Campania,non gli ha consentito di operare stabilmente nel Lazio e,quindi,egli non ha alcuna responsabilità circa le carenze che noi andiamo denunciando da sempre.Le responsabilità sono tutte di altri,Prefetti soprattutto ,fatta qualche eccezione,e Procuratori precedenti ( a questo punto sentiamo il dovere di esprimere pubblicamente il nostro giudizio altamente positivo e pieno di gratitudine al Procuratore attuale di Cassino Dr.Luciano D’Emmanuele ),i quali hanno mostrato scarsa attenzione al fenomeno mafioso.E’ il potere politico-amministrativo che ha le maggiori responsabilità perché é ai Prefetti che la legge attribuisce tutte le funzioni in materia di prevenzione antimafia e sono essi –i Prefetti – che,anche nella loro veste di responsabili dei Comitati Provinciali della Sicurezza e dell’ordine pubblico,hanno l’obbligo di impartire le direttive,gli input,le coordinate per l’azione delle forze dell’ordine.Queste eseguono gli ordini che ricevono e,se nelle priorità decise dai predetti Comitati,la lotta alle mafie non figura al primo posto,esse ovviamente finiscono per considerarla così come viene loro ordinato.Il problema é che da questo punto di vista le cose non é che siano cambiate granché rispetto al passato,tant’é che tutte le operazioni più importanti finora fatte in materia di lotta alle mafie nel Basso Lazio – ed in particolare in provincia di Latina- hanno visto il timbro di Corpi speciali,DIA,GICO,ROS,SCO,tutti provenienti da fuori provincia e su delega delle DDA di Roma,Napoli,Reggio Calabria ecc..Questo é un dato di fatto che nessuno può smentire.Oggi,proprio per i “vuoti” da noi denunciati,la situazione é compromessa,malgrado ogni buona volontà di tizio o di caio , perché le mafie si sono letteralmente impadronite del territorio inquinandone tutti i settori,non esclusi quelli politici ed istituzionali.Tonnellate di capitali esse hanno investito per costruire o comprare tutto,anche l’aria che respiriamo ed é difficile,oggi,considerati i probabili vari passaggi che sono stati fatti fare ad essi,risalire alla loro “provenienza”.E’ da presumere,quindi,che,ad esempio, abbia costruito o comprato Caio ma che attualmente la proprietà risulti intestata a Sempronio per una serie di passaggi fatti a teste di legno e individui dalla fedina penale immacolata ma che sono sempre la longa manus di Caio.E qui arriviamo al problema della preparazione e dell’esperienza perché se noi non abbiamo personale qualificato e ben organizzato sul posto siamo destinati a fare sempre il classico buco nell’acqua.
Dr.Tatarelli,lei sa che noi dell’Associazione Caponnetto non siamo dei……pivellini e veniamo da….”molto,molto lontano” ed abbiamo,in virtù della nostra esperienza,”antenne molto solide e ramificate” che ci consentono di vedere e sapere quanto non tutti vedono e sanno.Almeno fra di noi diciamoci,quindi,come stanno effettivamente le cose.
Associazione Caponnetto