La Repubblica, Martedì 18 Aprile 2017
Caltanissetta, raid notturno in procura: a soqquadro la stanza dell’aggiunto Sava
La pm coordina le indagini sul caso Montante ma anche le inchieste sulle stragi. La scientifica in procura in cerca di tracce e scopre che le telecamere non funzionano
dal nostro inviato SALVO PALAZZOLO
CALTANISSETTA – Il ritorno in ufficio, dopo la Pasqua, è stato da choc per i magistrati della procura di Caltanissetta. Qualcuno è entrato nella stanza del procuratore aggiunto Lia Sava, uno dei vice del procuratore capo Amedeo Bertone, e ha voluto lasciare un segnale eclatante. Il computer acceso e alcune piante scaraventate per terra. Adesso, al secondo piano del palazzo di giustizia, ci sono i poliziotti della Scientifica, alla ricerca di tracce, impronte soprattutto. Verifiche sono state fatte anche nell’ufficio del sostituto procuratore Stefano Luciani, che con Lia Sava coordina le indagini sul leader di Confindustria, Antonello Montante, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa.
Si respira un clima di preoccupazione in procura. In questo ufficio vengono condotte indagini delicatissime, sui possibili complici esterni di Cosa nostra nelle stragi Falcone e Borsellino, ma anche sulla gestione dei beni confiscati. Un presidio di magistrati in prima linea che però non sembra essere protetto a dovere all’interno del palazzo di giustizia. Stamattina, i poliziotti della Scientifica hanno chiesto le immagini delle telecamere che dovrebbero sorvegliare gli ingressi della procura. Ma quelle telecamere nuovissime non funzionano. Una beffa per l’antimafia.
Il procuratore Bertone, l’aggiunto Gabriele Paci e il sostituto procuratore Pasquale Pacifico stanno svolgendo i primi atti urgenti d’indagine, del nuovo inquietante giallo si occuperanno però i magistrati della procura di Catania, competenti per territorio.