Associazione Nazionale per la lotta contro le illegalità e le mafie
“Antonino Caponnetto”
“Altro” ed “Alto”
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ass.caponnetto@pec.it
Tel. 3470515527
Roma,29.5.2017
COMUNCIATO STAMPA
LA PROVINCIA DI NAPOLI: TERRA DI SANGUE E DI ASSORDANTI SILENZI SUL PATTO CAMORRA POLITICA DEVIATA
Gli omicidi di camorra che hanno insanguinato negli ultimi giorni la provincia di Napoli, incutono non poche preoccupazione nei cittadini e nelle associazioni antimafia, come la “ Caponnetto” preposte a far sentire la voce delle vittime dei sistemi e delle commistioni affaristiche/criminali tra criminalità organizzata e politica deviata.
Il mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica in questi luoghi appare vacillare sempre di più. Ampi territori sono interessati ad una lotta intestina per il controllo delle attività illecite che, come disvelato dalla qualificante azione della Magistratura Napoletana, includono, accanto al traffico illecito degli stupefacenti e delle estorsioni, anche il controllo dell’amministrazione pubblica soprattutto quella per l’accaparramento di appalti, controllo dell’edilizia e delle attività commerciali.
L’assenza di risposte concrete da parte delle istituzioni, assume sempre di più il chiaro significato di un appiattimento o peggio di una resa da parte delle istituzioni, con conseguente silente convivenza, dei gravi episodi di sangue e di corruzione mafiosa che quotidianamente si consumano sul territorio napoletano e che solo grazie alla magistratura è possibile conoscere.
Si registra, di contro, un atteggiamento delle istituzioni, anche di quelle locali, che appare diametralmente opposto a quello auspicabile per fronteggiare il fenomeno. Solo a titolo di esempio, si richiamano :
– la recente decisione del Comune di Napoli di sopprimere l’assessorato alla legalità e di aprire le porte a soggetti della politica della prima Repubblica o a movimenti che appaiono portatori di messaggi ostili piuttosto che di solidarietà sociale;
– il mancato intervento dello Stato in termini di concrete azioni di prevenzione e di contrasto, rispetto ai gravissimi episodi messi in luce dalla magistratura antimafia come ad esempio quelli relativi ai rapporti tra due imprenditori, fratelli di un noto parlamentare nazionale ed esponenti del potente clan Camorristico “ Polverino” in relazione alla costruzione del P.I.P. ( piano d’insediamento produttivo) di Marano di Napoli. Si è dovuto attendere l’intervento della Magistratura in sede repressiva anziché quello di prevenzione – che avrebbe potuto impedire, se esercitato con sistemi di legalità sostanziale e non con quelli molto diffusi di legalità formale- il consumarsi degli eventi criminali censurati dall’Autorità Giudiziaria;
– i gravi episodi consumanti sul territorio del Comune di Afragola che vedono coinvolti soggetti ritenuti collegati alla potente organizzazione criminale, capeggiata dai noti fratelli Moccia con correlazioni sulle costruenda Stazione TAV o la recente aggressione ed ingerenza da parte di camorristi locali nel servizio locale di nettezza urbana o, ancora il sistematico e non contrastato controllo di ampi territori dell’area torrese stabiese da parte del potente clan camorristico “Cesarano”
– l’assordante silenzio di importati organini di informazioni su gravi episodi di commistione tra la camorra e settori ella politica come quello ad esempio della vicenda del P.I.P. di Marano di Napoli;
I nuovi equilibri criminali che sembrano in fase di consolidamento sul territorio della Provincia di Napoli, si stanno formando a parere di questa Associazione, con l’appoggio della politica soprattutto per il controllo degli appalti pubblici delle Costruzioni e del commercio di generi alimentari. Gli appetti criminali in questi settori sono stati oramai pienamente disvelati dalla magistratura pur se in sede di prevenzione sembra che nulla sia stato fatto. Le prossime elezioni amministrative del 11 giugno appaiono quindi l’occasione per molti clan camorristici emergenti per instaurare rapporti simbiotici con i candidati: voti in cambio di ingiusti vantaggi amministrativi ( appalti concessioni edilizie, licenze di commercio, ,ecc) . E’ sono proprio queste alleanza o meglio la collocazione in posti di comando e di rapporti privilegiati con i politici di riferimento della camorra che potrebbero, a parere di questa Associazione, aver contribuito alla ripresa della sanguinaria escalation di morti che quotidianamente si consuma sotto gli occhio dei cittadini napoletani. .
L’Associazione Antimafia Antonino Caponnetto, chiede innanzitutto al comune di Napoli di conferire maggiori spazi al tema della legalit�, ripristinando il relativo assessorato; chiede, inoltre, al Governo di individuare criteri di nomina dei vertici dei più importati ufficio dello Stato, preposti alla prevenzione e al contrasto dei fenomeni criminali, che si basino esclusivamente sulla effettiva e concreta capacità di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, eliminando quelle logiche di nomina compulsate dal politico locale che spesso viene eletto proprio con i voti esponenti di clan camorristici, instaurandosi, quindi, pericolosissimi , rapporti simbiotici a danno della sicurezza e dell’economica di tutti i cittadini.
Associazione Nazionale per la lotta contro le
illegalità e le mafie”Antonino Caponnetto”
LA SEGRETERIA NAZIONALE