Scritte, bombe ed intimidazioni tra Giugliano, Marano, Melito, Qualiano e Villaricca:.
TANTO PER CAMBIARE!!!!!!! MA BASTA LA SOLA VIA GIUDIZIARIA ANCHE SE ESSENZIALE ?NON SAREBBE IL CASO DI ELABORARE,CON UNA LEGGE SPECIALE PER TUTTE LE AREE PIU’ DEGRADATE DEL MEZZOGIORNO D’TTALIA,UNA NUOVA STRATEGIA CHE CONIUGHI L’ASPETTO GIUDIZIARIO CON QUELLI SOCIALE,ECONOMICO,EDUCATIVO?????????? QUA SI MISURA LO SPESSORE DEL DECANTATO CAMBIAMENTO E LA VALIDITA’ O MENO DELLA NUOVA CLASSE DI GOVERNO.
Scritte, bombe ed intimidazioni tra Giugliano, Marano, Melito, Qualiano e Villaricca: 3 di Nfo rinviati a giudizio
Di Redazione Internapoli – 21 giugno 2018
Scritte, bombe ed intimidazioni contro partiti, politici e giornalisti dell’area Giuglianese, nuovo tappa per i alcuni componenti della banda che si firmava con la sigla Nfo.
Il GUP del Tribunale di Napoli Nord ha rinviato a giudizio innanzi al Tribunale di Napoli Nord Gaetano Caiazzo, Mattia Corso e Marco Marsiglia. Il comune di Giugliano in Campania si è costituito parte civile.
Il precendente
Il Gip del Tribunale di Napoli Nord, Dott. Antonino Santoro, a seguito di giudizio abbreviato, aveva condannato, a vario titolo per gli episodi contestati, a 4 anni ed 8 mesi di reclusione Stefano Cangiano, a 3 anni Salvi Paolo, a 2 anni ed 8 mesi Sequino Salvatore.
A guidare il nucleo un uomo di Mugnano, Stefano Cangiano, promotore ed organizzatore del gruppo che nel giro di diversi mesi ha compiuto attentati contro i beni pubblici dei vari comuni dell’hinterland, tra cui Mugnano, Giugliano, Villaricca, Melito, Marano e Qualiano.
Le accuse erano, a vario titolo, di associazione a delinquere di tipo sovversivo (accusa poi caduta), violenza, minacce ad un corpo politico, amministrativo o danneggiamento aggravato con l’uso di armi ed esplosivi nei confronti di obiettivi istituzionali, tra cui le sedi dei comuni di Mugnano, Villaricca, Giugliano, Marano, Qualiano, Melito, la sede del Movimento 5 Stelle di Mugnano e quella di Equitalia, a Giugliano con l’esplosione di un ordigno artigianale. Gli episodi più gravi sono una sparatoria al portone di ingresso del comune di Qualiano e l’incendio della sala consiliare del comune di Marano intitolata al giornalista “Giancarlo Siani”.
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