Ponteranica, solidarietà per Impastato
PONTERANICA (BERGAMO) – Un sit-in silenzioso di protesta è stato organizzato questa mattina davanti alla biblioteca di Ponteranica per protestare contro la decisione della giunta leghista di togliere dall’ingresso della struttura la targa dedicata a Peppino Impastato.
L’iniziativa, promossa da un comitato locale a favore della memoria del giovane siciliano ucciso dalla mafia nel 1978, ha raccolto l’adesione di una trentina di persone. In due ore i promotori della manifestazione hanno raccolto oltre un centinaio di firme per chiedere al sindaco, Cristiano Aldegani, di riposizionare la targa all’ingresso della biblioteca.
Nella notte alle porte del paese, in via Ramera, è comparso uno striscione ironico con la scritta: “Ponteranica, vietata la circolazione delle targhe siciliane”, a firma degli “amici Peppino”.
Il sindaco Aldegani ha annunciato che l’Amministrazione comunale istituirà un premio rivolto agli studenti per ricordare Impastato e le altre vittime della mafia. Ma la biblioteca, ha fatto sapere il primo cittadino di Ponteranica, sarà presto intitolata al sacerdote Giancarlo Baggi.
L’OMAGGIO DELLA REGIONE LAZIO. La Regione Lazio dedicherà una sala alla memoria di Peppino Impastato. Lo hanno annunciato il presidente Piero Marrazzo e l’assessore regionale al Lavoro, Alessandra Tibaldi nel corso di un’assemblea di Sinitra e Libertà.
A promuovere l’iniziativa l’assessore Tibaldi che intervenendo al convegno ha detto: “Di fronte a un governo che permette ad un piccolo sindaco della provincia di Bergamo di togliere la targa di Peppino Impastato dalla biblioteca comunale, io chiedo che la Regione Lazio dia un forte segnale in tal senso: dedicare una sala alla memoria di Peppino Impastato”.
“Assolutamente sì”, ha risposto il presidente Piero Marrazzo che ha aggiunto: “Sento il dovere di ricordare che cosa fu l’esperienza di Impastato e non è una scelta di sinistra. Io credo che la lotta contro la mafia, la camorra e la ‘ndrangheta debba accomunare tutti gli schieramenti politici”.
(Tratto da LaSicilia.it)