Il
plenum del Consiglio superiore della magistratura ha approvato a larga maggioranza la pratica a tutela di Raimondo Mesiano, il giudice della sentenza milanese contro la Fininvest (MS.MI: Quotazione) del premier Silvio Berlusconi sul cosiddetto Lodo Mondadori.
Lo hanno riferito fonti giudiziarie precisando che gli unici voti contrari sono stati quelli degli esponenti laici del centrodestra.
Il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino ha espresso preoccupazione “per il clima invivibile che si è creato nel Paese e che lo rende insensibile rispetto ai valori. L’uso del consenso contro alti poteri è deviato e porta a ubriacature”. Mancino ha poi aggiunto: “Più il potere è forte, più può intimidire”.
Il documento riguarda gli attacchi ricevuti dal giudice milanese per aver condannato Fininvest (MS.MI: Quotazione), holding della famiglia Berlusconi, a risarcire con 750 milioni di euro la Cir (CIRX.MI: Quotazione) di Carlo De Benedetti per la vicenda del lodo Mondadori.
In difesa del giudice si è mossa nei giorni scorsi anche l’Associazione nazionale magistrati, che ha chiesto l’intervento del Garante della privacy dopo che Mesiano è stato seguito di nascosto dalle telecamere di Canale 5.
Sempre oggi Mancino aveva detto che il Capo dello Stato è “consapevole” della gravità dell’episodio legato agli attacchi contro il giudice Mesiano, aggiungendo di aver informato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano della scelta di trattare con procedura d’urgenza la pratica a tutela di Mesiano da parte del Csm.
“Ho informato Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano della scelta di trattare con procedura d’urgenza la pratica a tutela del giudice Mesiano, ai sensi dell’articolo 21 bis del regolamento interno. Il Presidente si è mostrato consapevole delle inquietanti connotazioni della vicenda e del fatto che in base ad esse la pratica tutela è stata aperta”, aveva detto oggi Mancino.
(Tratto da Reuters Italia)