Del caso di don Cesare Boschin, di come l’assassinio del prete di Borgo Montello, il 30 marzo 1995, sia ancora pieno di lati oscuri e risvolti inquietanti, Don Luigi Ciotti ne ha già parlato agli stati generali dell’Antimafia, lo scorso 23 ottobre a Roma. Lo farà nuovamente oggi pomeriggio, quando il fondatore di «Libera – Associazioni,nomi e numeri contro le mafie» incontrerà la comunità di Borgo Montello, nella sala parrocchiale, a due passi da quella canonica in cui resta intatto il ricordo di don Cesare. E che l’incontro di oggi pomeriggio, con inizio alle 17,30, non sarà soltanto una cerimoniosa occasione per ricordare l’anziano parroco, trovato morto nel suo letto a 81 anni, lo conferma anche Antonio Turri, coordinatore provinciale dell’associazione «Libera»: «I fatti che si sono verificati nel corso degli anni richiedono una ulteriore lettura rispetto alla morte di don Cesare – dice Turri – Luigi Ciotti ne è convinto ed è per questo che a Montello tornerà a chiedere verità e giustizia, rispetto ad una vicenda che non ha mai avuto un processo, né degli imputati. Insomma, la morte di don Cesare non è stata inutile. Di fatto, però, dopo la sua scomparsa, a Borgo Montello è cessata ogni forma di contestazione riguardo a ciò che accadeva intorno alla discarica. E questo lo dicono anche gli stessi esponenti del comitato di zona». Nel ricordato intervento agli stati generali dell’Antimafia, don Ciotti ha parlato, alla presenza del Capo dello Stato Giorgio Napolitano e del procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, della situazione del basso Lazio, che ha definito «preoccupante» rispetto alle infiltrazioni della malavita organizzata, parlando di «casi oggettivamente rilevanti» come il caso Damasco o le vicende giudiziarie legate ai casalesi. Sempre oggi, alle ore 18,00, don Ciotti sarà ospite del campo Rom di Al Karama a Borgo Montello.
Fabio Benvenuti
(Tratto da Il Tempo – Latina)