Da Palermo a Malta l’asse che mette in affari boss e re del gioco online, 12 arresti
AMDuemila 18 Novembre 2021
Le scommesse in rete con il sostegno di Cosa nostra
All’alba la polizia di Stato ha eseguito misure cautelari per associazione a delinquere e associazione a delinquere di stampo mafioso nei confronti di 12 persone nelle province di Palermo, Ragusa, Messina, Agrigento e Trapani. Coordinata dalla Dia, che ha chiesto e ottenuto dal Gip del capoluogo le misure, l’operazione, che ha impegnato 150 agenti, ha messo nel mirino, in modo particolare, cinque persone, che “avvalendosi della forza di intimidazione di Cosa nostra” si sono “associate tra loro” e messo in piedi un sistema per “accettare e raccogliere, anche per via telematica, scommesse di vario genere illecitamente su siti internet appartenenti a società maltesi prive di concessioni in Italia da parte dei Monopoli di Stato, reiterando reati di esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse di cui all’art. 4 c.4 bis Legge n. 401/89“. Nell’isola, tre insospettabili imprenditori di Palermo andavano per pre acquistare dei portali di gioco, chiamate “Skin”, che erano la base per aprire nuove agenzie sul territorio. In primo piano ci sono due rampanti di Cosa nostra: da una parte, Antonino Fanara, boss di Passo di Rigano, di recente condannato a 11 anni e 4 mesi, dall’altro, Guglielmo Ficarra, del mandamento la Noce. “Questa operazione mette in evidenza come Cosa nostra sia interessata al mondo delle scommesse abusive su eventi sportivi, canale di riciclaggio del denaro illecito proveniente dalle altre attività criminali, e come ormai da tempo gli affari criminali si siano smaterializzati correndo sulla rete e quindi coinvolgendo altri paesi con estrema facilità”, afferma il questore di Palermo, Leopoldo Laricchia. Ogni famiglia mafiosa ha il suo insospettabile referente per gli affari: negli ultimi quattro anni, sono stati arrestati cinque imprenditori del settore in Sicilia. Tutti nomi abbastanza noti: dal palermitano Benedetto Bacchi, di recente condannato a 18 anni, al messinese Enzo Romeo. Da Carlo Cattaneo, di Castelvetrano a Calogero Jonn Luppino, di Campobello di Mazara, a Salvatore Rubino, di Palermo. Tutti con grandi agganci a Malta. Personaggi che insieme valgono un giro d’affari da 100 milioni di euro.
Le indagini coordinate dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca e dai sostituti Amelia Luise, Giovanni Antoci e Vincenzo Amico confermano il modulo utilizzato: da una parte, ci sono gli introiti delle agenzie legali (tutte con i marchi di grosse case); dall’altra, le scommesse illegali. In ogni agenzia c’è sempre un terminale collegato a server che hanno sede a Malta o in Paesi dell’Est. Su quei siti girano le puntate clandestine, e soprattutto cifre di denari a più zeri.