Monito di Lamorgese: sul Pnrr rischio infiltrazioni della criminalità. Accordo per Napoli: in arrivo 263 nuovi agenti
Redazione
Il Pnrr fa gola alla mafia. A margine della firma di un accordo per l’attuazione di un sistema di sicurezza partecipata nella città di Metropolitana di Napoli, è il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese a mettere in guardia da possibili infiltrazioni mafiose nei ricchi progetti del piano nazionale di ripresa e resilienza. “Sul Pnrr – spiega il titolare del Viminale – abbiamo consapevolezza della possibilità di infiltrazioni delle mafie, proprio per questo come Amministrazione dell’Interno abbiamo cercato fin dall’inizio della pandemia di mettere in sicurezza alcune procedure”. La ricetta è nota, servono controlli, come fatto in occasione della prima ondata di Covid: “Ricordo – aggiunge il ministro – quando il Governo all’inizio della pandemia ha cercato di far fronte alle povertà emergenti dovute alla chiusura di negozi e attività commerciali, ed è intervenuto con un cospicuo intervento economico. Noi abbiamo compreso che c’era l’esigenza di procedere immediatamente, però non rinunciando ai controlli necessari, che sono stati utili e sono stati fatti. Laddove è risultato che qualcuno non ne aveva diritto o che ci fosse la criminalità organizzata dietro, con le forze di polizia e con la magistratura si è andati avanti nell’azione di repressione, recuperando quello che era stato dato impropriamente. Bisogna essere certi – l’impegno del Viminale espresso dal ministro – che i fondi del Pnrr finiscano nelle mani giuste. Noi come ministero abbiamo fatto accordi con Sace e Cassa Depositi e Prestiti ma dobbiamo stare attenti perché le mafie si adeguano brevemente ai nuovi corsi”. Al centro della giornata del ministro la stipula del patto per Napoli. Un accordo cornice, come precisa lo stesso titolare del Viminale: “Ci siamo dati un metodo e piano di azione da portare avanti assieme.
I napoletani – ha spiegato – hanno diritto ad avere una città più sicura. L’accordo è un metodo di lavoro, e non una cornice vuota, che mette attorno al tavolo tutti i protagonisti”. Nel merito nel 2022 arriveranno 263 nuovi agenti di polizia di cui 182 nella sola Questura di Napoli, in parte a compensare il previsto turn over. Numeri per fronteggiare altri numeri, quelli relativi agli indicatori di criminalità che sono in aumento: “Il dato nel territorio napoletano vede indici in crescita rispetto al resto del Paese: +10,9% nella città metropolitana e +15,3 % a Napoli città. Nel biennio 2019-2020, segnato dalla pandemia, il dato nella città metropolitana aveva fatto segnare un – 14,8%”. Forze in più che serviranno a fronteggiare le varie criticità esposte dagli enti locali, il Presidente della Regione Vincenzo De Luca e il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, cofirmatari dell’accordo. Anche a loro sembra rivolgersi il ministro quando puntualizza: “Ovunque vado mi chiedono un incremento di personale però secondo me molto bisogna operare in termini di responsabilità civile e agendo sul contesto sociale di base a partire dal ruolo della scuola”. Ci sono poi i casi particolari come la videosorveglianza che a Napoli funziona al 75%. Colpa di qualche bolletta elettrica non pagata in passato dal Comune – come sottolinea De Luca – e che il neo sindaco Manfredi si è impegnato a risolvere in tempi brevi. E poi l’allarme sul reddito di cittadinanza lanciato da De Luca. “Nell’area metropolitana di Napoli – ricorda – registriamo truffe sul reddito di cittadinanza per 5 milioni di euro. È indispensabile un lavoro di filtro preventivo particolarmente rigoroso – la richiesta del governatore – per evitare che queste misure diventino fonte di reddito per la manovalanza della camorra”.