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Mancata erogazione ai comuni di Caivano, Frattamaggiore e Frattaminore dei fondi risorse per dotarsi di impianti di videosorveglianza; una contraddizione inaccettabile che le istituzioni devono risolvere in tempi brevissimi.

Comunicato Stampa

Il parco verde di Caivano è considerato, dalle forza dell’ordine, una piazza di spaccio tra le più grandi e pericolose d’Italia . Un luogo dove si consumano crimini di ogni genere, dal traffico di stupefacenti al traffico di rifiuti, come sta denunciando, ormai da diversi anni il parroco di quel rione, Don Patriciello . Un luogo dove nessuno è al sicuro e dove è stato reiteratamente minacciato lo stesso Parroco, al verosimile scopo di impedirgli di continuare a denunciare e lottare contro le diffuse illegalità che si consumano quotidianamente in quel luogo.

Fiumi di parole di solidarietà sono state versate da parte delle varie autorità al Parroco minacciato, ma quando dalle parole si è dovuti passare ai fatti, il nulla.

L’Associazione contro le illegalità e le mafie “A. Caponnetto” esprime pertanto la propria profonda indignazione in ordine alla mancata erogazione ai comuni di Caivano, Frattamaggiore e Frattaminore delle risorse per provvedere a dotare i territori di competenza di impianti di videosorveglianza. La risposta del Ministero dell’Interno di non aver disposto i fondi, a causa di problemi burocratici, come riportato dalla stampa, rappresenta una inaccettabile ed assurda contraddizione che auspichiamo venga chiarita, e risolta, dai competenti organi in tempi estremamente stretti.

Davanti alle emergenze, da sempre, si pongono in essere deroghe che consentono, in tempi estremamente brevi, di far fronte alle problematiche riscontrate. E pare palese che la situazione dell’area tra Caivano, Frattamaggiore e Frattaminore costituisca una vera e propria emergenza. Non intervenire sarebbe un indiretto lasciare libero il campo alle mafie che riteniamo lo Stato non possa e non debba permettersi.

Il Gruppo Campano

e

La Segretaria Nazionale

Simona RICOTTI