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Rapporto Ecomafie 2022: ”Il fatturato è pari a 8,8 miliardi l’anno con 84 eco-reati al giorno”

AMDuemila 16 Dicembre 2022

Sono in calo gli eco-reati nel 2021, ma pur sempre oltre 30mila nell’anno, il che significa che viaggiano a un ritmo di 84 reati al giorno e ben 3,5 ogni ora.
Gli illeciti vedono sul podio il ciclo illegale del cemento, quello dei rifiuti e quello contro la fauna compiuti soprattutto in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia (per un totale del 44%), mentre a livello provinciale Roma con 1.196 illeciti ambientali, scalza nel 2021 dalla prima posizione Napoli (1.058), che viene superata anche da Cosenza (1.060).
E’ il quadro che emerge dal rapporto Ecomafia 2022 di Legambiente (con il sostegno di Novamont) che indica “al governo Meloni dieci proposte per rendere più efficace l’azione dello Stato partendo dall’approvazione di quelle riforme che ancora mancano all’appello, anche in vista della nuova direttiva europea sui crimini ambientali”.
“Tra queste – si legge – occorre approvare anche in questa legislatura la costituzione della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati (la cosiddetta Commissione Ecomafia); inserire i delitti previsti dal titolo VI-bis del Codice Penale e il delitto di incendio boschivo (423 bis) tra quelli per cui non scatta la tagliola dell’improcedibilità, approvare il ddl contro le agromafie, introdurre nel codice penale i delitti contro gli animali, emanare i decreti attuativi della legge 132/2016 che ha istituito il Sistema Nazionale per la protezione per l’ambiente.
“In Europa – è anche scritto – si discute di una nuova direttiva sui crimini ambientali, per inasprire le sanzioni e rendere efficace l’attività di prevenzione e repressione. L’Italia, al riguardo, ha maturato importanti competenze, a partire dalle inchieste sui traffici illegali di rifiuti ma sconta ancora ritardi per quanto riguarda in particolare la lotta all’abusivismo edilizio. I reati nel ciclo del cemento – spiega Enrico Fontana, Responsabile Ufficio Raccolta Fondi e Osservatorio nazionale Ambiente e Legalità – sono una vera e propria piaga su cui è necessario continuare a puntare i riflettori, sia per scongiurare nuove sconsiderate ipotesi di sanatorie sia per rilanciare, finalmente, una stagione di demolizioni. In particolare, a nostro avviso è fondamentale approvare un emendamento di modifica dell’articolo 10 bis della legge 120/2020 (semplificazioni in materia di demolizione di opere abusive) per affidare ai prefetti, in caso di inerzia dei Comuni, la responsabilità degli abbattimenti oggetto di ordinanze precedenti all’approvazione della norma, fugando così ogni margine di dubbio circa la sua applicazione”.
Tra le regioni del Nord la Lombardia si conferma quella con il maggior numero di illeciti ambientali (1.821 reati, pari al 6% del totale nazionale e 33 arresti). Se gli ecoreati sono stati 30.590 (il delitto più contestato è stato inquinamento ambientale), gli illeciti amministrativi sono risultati quasi 60mila, con una media di 162 al giorno, 6,7 ogni ora. A pesare è soprattutto la corruzione. In totale, dunque, si tratta di oltre 90mila violazioni di norme a tutela dell’ambiente, 10 ogni ora. Bottino d’oro per gli ecomafiosi che hanno fatturato 8,8 miliardi di euro. E in due anni (fra il 2021 e il 2022), sono stati 23 i comuni sciolti per mafia.
Nonostante la flessione del 12,3% rispetto al 2020, resta alto il numero di ecoreati mentre sono aumentati gli arresti, a quota 368 (+11,9%), soprattutto per l’attività organizzata di traffico illecito di rifiuti (497 provvedimenti).
In particolare, sulla corruzione sono state 115 le inchieste censite dal 16 settembre 2021 al 31 luglio 2022, con 664 persone arrestate, 709 denunciate e 199 sequestri, riferisce l’associazione ambientalista. Il ciclo illegale del cemento guida la “classifica” delle filiere degli illeciti ambientali con 9.490 reati (31% del totale), seguito da quello dei rifiuti (8.473) che registra anche il maggior numero di arresti con 287 (+25,9% sul 2020) e di sequestri (3.745, con +15%), e dai reati contro la fauna (6.215).
Le inchieste contro i traffici illeciti di rifiuti nel 2021 sono state 38, contro le 27 dell’anno precedente, mentre nei primi sette mesi di quest’anno sono state 17. I quantitativi di rifiuti sequestrati superano i 2,3 milioni di tonnellate, l’equivalente di 94.537 tir – dice la ong – che in fila andrebbero da Reggio Calabria al confine con la Svizzera. Sono stati 640.195 i controlli nel settore agroalimentare dove il traffico illecito di oli vegetali esausti risulta tra i nuovi interessi delle ecomafie. Impennata l’anno scorso, dei reati contro il patrimonio boschivo – 5.385 tra incendi colposi, dolosi e generici (+27,2%) con una superficie colpita dalle fiamme di oltre 159.000 ettari (+154,8% sul 2020) – e contro il patrimonio culturale con l’aumento dei furti di opere d’arte, a quota 603 (+20,4%).

fonte:https://www.antimafiaduemila.com/home/mafie-news/254-focus/92992-rapporto-ecomafie-2002-il-fatturato-e-pari-a-8-8-miliardi-l-anno-con-84-eco-reati-al-giorno.html