I dispositivi informatici sono stati trovati durante le perquisizioni compiute a Mazara del Vallo e a Milano, dopo l’arresto di Luigi Pirollo e di Giorgio Randazzo. Saranno analizzati per verificare se contengano altri documenti segreti sottratti illecitamente. Lunedì gli interrogatori
Giornalista Palermo – 21 luglio 2023 16:24
Sequestrati tablet e diversi dispositivi informatici in seguito alle perquisizioni eseguite ieri a Milano e Mazara del Vallo a carico del maresciallo dei carabinieri Luigi Pirollo, del consigliere comunale Giorgio Randazzo e dell’agente fotografico Fabrizio Corona, i primi due, finiti ai domiciliari, perché avrebbero sottratto file riservati e coperti dal segreto istruttorio legati alle indagini sulla latitanza del boss Matteo Messina Denaro e avrebbero cercato di rivenderli al terzo, che è indagato a piede libero.
Sui dispositivi – dove potrebbero esserci altri documenti segreti – saranno adesso compiuti degli accertamenti. Lunedì Pirollo e Randazzo (che nel frattempo è stato sospeso dalla carica dal prefetto di Trapani) saranno interrogati dal giudice Alfredo Montalto. Potranno fornire una loro versione dei fatti rispetto alla ricostruzione compiuta sinora dal procuratore aggiunto Paolo Guido e dal sostituto Pierangelo Padova, che coordinano l’inchiesta dei carabinieri.
Corona si è già difeso attraverso Instagram, respingendo le accuse e sostenendo che quando gli sarebbe stato proposto il materiale scottante da Randazzo, dopo averlo valutato assieme al direttore della testata on line “Mow” Moreno Pisto, comprendendo la delicatezza della situazione, avrebbero deciso di comune accordo di raccontare tutto agli inquirenti. In realtà Pisto ha effettivamente parlato con la squadra mobile di Palermo e consegnato i file (768) che era riuscito a copiare con uno stratagemma. Non risulta agli atti che Corona abbia fatto lo stesso.
Sono diversi gli aspetti ancora da approfondire su una vicenda dai contorni piuttosto inquietanti, visto che la divulgazione di quei documenti avrebbe potuto compromettere anche le indagini su Messina Denaro. Non è chiaro se il carabiniere abbia sottratto, come sostiene la Procura, i file per ottenere un vantaggio economico oppure con l’intento di diffondere teorie complottistiche sull’arresto dell’ex superlatitante.
Fonte:https://www.palermotoday.it/cronaca/mafia/file-segreti-messina-denaro-arresti-sequestri.html