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Droga a Tor Bella Monaca, gambizzato il socio di Demce legato alla ‘ndrangheta

di Fulvio Fiano – Il Corriere della Sera

Giancarlo Tei era già sfuggito a un attentato. Pochi giorni fa era stata respinta dal gip la richiesta di arresto. I pm: «Teneva i rapporti con le famiglie calabresi per gli affari di droga dell’albanese»

Giancarlo Tei avrebbe potuto essere in carcere, quando sabato sera è stato gambizzato davanti alla sua abitazione a Tor Bella Monaca. Solo pochi giorni fa il gip Carini aveva respinto la richiesta d’arresto avanzata dai pm Francesco Cascini e Mario Palazzi per lui e altri coindagati, in una inchiesta sul traffico di droga a Roma che tornerà a breve davanti a un giudice, sia per l’appello proposto sui mancati arresti, sia per la richiesta di processare i trenta appartenenti a una organizzazione che, secondo l’accusa, commerciava stupefacenti per conto della ‘ndrangheta (molti già sono in carcere per altre vicende). 

«Lollo», caposaldo dei clan calabresiUno spaccato di grande significato nel mare magnum del narcotraffico capitolino, perché segnerebbe la saldatura tra il clan capeggiato dall’albanese Elvis Demce e le famiglie calabresi. Di queste ultime, Tei , 27 anni, detto «Lallo», è un caposaldo, come si legge nell’avvio di conclusione indagini: «Collaborava stabilmente con Demce nelle attività di acquisizione (quale referente su Roma per i familiari calabresi) e distribuzione all’ingrosso delle partite di narcotico, consegnandole ai vari clienti dell’organizzazione e ricevendo inoltre da Demce disposizioni circa il reperimento del denaro contante derivante dalle cessioni all’ingrosso e al dettaglio».

 
L’alleanza con la ‘ndranghetaI nomi che compaiono al suo fianco, oltre all’albanese fedelissimo prima (anche in curva nord) ed erede poi di Fabrizio Piscitelli – Diabolik, sono quelli dei suoi sodali di sempre (Alessandro Corvesi, Alessio Lori, Simone Bumbaca, Massimiliano Rasori, Andrea Buonomo, Francesco Bastianelli, Nikolin Shkrepi, Cristiano Zeppetella). E soprattutto Guido Strangio e Francesco Nirta, membri rispettivamente delle due potentissime famiglie di San Luca e Bovalino nella locride, e Giuseppe Condello di Taurianova, fino a formare «una stabile struttura organizzativa dotata di mezzi, risorse finanziarie ed armi», in cui vigeva una «rigida compartimentazione e ripartizione dei compiti tra associati», al fine di commettere «una serie indeterminata di delitti». Numerose le cessioni di droga da dieci chili l’una individuate dai carabinieri del Nucleo investigativo.

La guerra per la droga Quale sia la genesi di questa alleanza è ancora da chiarire, di certo mirava ad ampliare il giro d’affari nella Capitale dai guadagni esorbitanti per chi commercia stupefacenti. E nella infinita guerra per le piazze a Tor Bella Monaca e San Basilio, rientrerebbe l’agguato a Tei, che già era sopravvissuto a un precedente agguato e ai carabinieri ha detto di non sapere chi potrebbe avergli sparato.

13 maggio 2024

fonte:https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/24_maggio_13/droga-a-tor-bella-monaca-gambizzato-il-socio-di-demce-legato-alla-ndrangheta-231d85c3-2943-461a-b44b-dbd8e0b14xlk.shtml