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Soldi dei Contini riciclati nella pizzeria Dal Presidente, il ruolo del ras Capozzoli

Di Alessandro Caracciolo

I titolari occulti della pizzeria Dal Presidente

Nell’inchiesta sul riciclaggio del clan Contini è emerso il ruolo centrale di Vincenzo Capozzoli, infatti, lui e il cognato Massimiliano Di Caprio sono accusati di essere i titolari occulti della pizzeria Dal Presidente e di un panificio. Nell’ambiente criminale il 48enne è conosciuto come Enzuccio ‘a miseria e, secondo le indagini dei magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia, è ritenuto un uomo di fiducia del boss  dell’Alleanza di Secondigliano Nicola Rullo.

L’intestazione fittizia

Dall’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del Tribunale di Napoli emergono elementi sull’intestazione fittizia della società La Regina Dei Tribunali a Deborah Capasso in realtà riconducibile a Capozzoli e a Di Caprio, quest’ultimo era il marito della donna.
Dunque per eludere le disposizioni in materia di misure di prevenzione patrimoniali e di agevolare la commissione dei delitti di riciclaggio ed autoriciclaggio i due 
cognati avrebbero attributo fittiziamente la titolarità a Capasso.

Dal monitoraggio dei colloqui telefonici del detenuto Capozzoli emergerebbe la sua intraneità al clan Contini, la permanente capacità di spesa del suo nucleo familiare e le sue partecipazioni nelle attività di Di Caprio. Inoltre la fittizia intestazione è stata posta in essere dopo condanne definitive per gravi reati riportate dai due titolari occulti.

La ‘protezione’ di Capozzoli

Secondo le accuse l’impresa di ristorazione sarebbe stata acquistata grazie all’apporto economico e alla “protezione” fornita dal ras Capozzoli, inoltre, alla sua famiglia sarebbe stata destinata una parte dei soldi anche dopo la sua detenzione conseguente a una condanna per associazione finalizzata al traffico di droga.

Le risultanze investigative e dei social network avrebbero permesso di stabilire che la società era gestita, di fatto, da Di Caprio il quale si sarebbe poi affrancato dalla joint venture criminale avviando una nuova attività nel campo della vendita di prodotti da forno.

Chi è Enzuccio ‘a miseria

Il pm della Procura di Napoli ha ricostruito il ruolo rivestito di Enzuccio ‘a miseria all’interno del clan Contini: “Lo stesso è storico affiliato del clan, che ha via via assunto maggiore importanza, fino a divenire il referente del Borgo, anche a seguito dei numerosi e recenti arresti che hanno colpito i vertici del clan. Considerato, dunque, che gli altri indagati e loro familiari sono privi di redditi personali “leciti” o comunque dichiarano
redditi appena sufficienti a fronteggiare le primarie esigenze di vita, … deve ritenersi che gli stessi non abbiano la capacità economica necessaria per acquisire le società in esame,
deve ritenersi che queste ultime siano state acquisite con risorse fornite da 
Capozzoli, che ha investito in tal modo il danaro tratto dal perseguimento delle attività illecite
perseguite attraverso il clan di appartenenza. Appare dunque evidente che le intestazioni fittizie e il susseguente reimpiego dei capitali illecitamente ottenuti debbano ritenersi
finalizzati agli interessi perseguiti dal 
Capozzoli e dunque dal clan”.

Le accuse sull’autoriciclaggio

Gli indagati Capozzoli, Di Caprio e Capasso hanno concorso nel delitto di autoriciclaggio,  reimpiegando, nelle società di ristorazione e panificazione e nell’acquisto di alcuni beni immobili, l’importo complessivo di euro 412mila euro versato in contanti con diverse operazioni sui conti di alcune società e sugli stessi conti personali.

Fonte:https://internapoli.it/soldi-dei-contini-riciclati-nella-pizzeria-dal-presidente-il-ruolo-del-ras-capozzoli/5/