Cerca

Il rettore dell’Università di Sassari, candidato sindaco alle amministrative, indagato per mafia e associazione segreta

di Alberto Pinna – Il Corriere della Sera

Gavino Mariotti (centrodestra) coinvolto nell’inchiesta «Monte Nuovo» sui rapporti tra clan e colletti bianchi: «Mai fatto nulla di male, non rinuncio alle elezioni». È la prima volta che in Sardegna viene contestata l’associazione di stampo mafioso

**

Indagato per associazione di stampo mafioso e associazione segreta, il rettore dell’università di Sassari Gavino Mariotti – candidato sindaco nelle imminenti elezioni per il centro destra – annuncia fra le lacrime: «Ho consultato i vertici nazionali dei partiti che mi sostengono (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e alcune liste civiche, ndr). Mi hanno chiesto di andare avanti. Col cuore a pezzi proverò a farloNon rinuncio alla candidatura».

L’inchiesta giudiziariaMariotti, 58 anni, è finito nella bufera giudiziaria dell’inchiesta «Monte Nuovo». A settembre 2023 furono arrestati 31 (dei quali 18 ai domiciliari) fra politici, professionisti e malavitosi. C’erano anche l’assessore all’agricoltura della Regione Sardegna Gabriella Murgia, il primario medico Tommaso Cocco, altri «colletti bianchi», Nicolò Cossu (detto Cioccolato) condannato per sequestri di persona e Tonino Crissantu, nipote di Graziano Mesina. La Direzione distrettuale antimafia e i carabinieri del ROS avevano contestato reati gravi: oltre al 416 bis (associazione di stampo mafioso), corruzione, peculato, spaccio e detenzione di stupefacenti. La novità delle ultime ore è la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini, nel quale accanto ai 31 sono indicati altri tre nomi di rilievo: il rettore Mariotti – che si dichiara «innocente. Non ho mai fatto nulla contro la legge» – il direttore generale dell’ASL Medio Campidano Giorgio Carboni e Massimo Temussi, direttore generale delle politiche attive del lavoro nell’omonimo ministero e stretto collaboratore del ministro Marina Calderone.

I nuovi riscontri investigativiGià dallo scorso autunno si era intuito da qualche passaggio nell’ordinanza di custodia cautelare per i 31 che per il rettore dell’università di Sassari – allora non indagato – avrebbe potuto prospettarsi un coinvolgimento più diretto. Che è arrivato perché evidentemente i magistrati hanno avuto nuovi riscontri «sul suo ruolo di primo piano» o addirittura fra i «promotori del sistema», come «punto di riferimento nel mondo delle istituzioni, della sanità e del credito». Pochi mesi dopo la «retata», il tribunale del riesame, accogliendo i ricorsi di alcuni arrestati, pareva aver ridimensionato l’accusa più grave: non più associazione di stampo mafioso ma «semplice» associazione a delinquere. Ora tuttavia nell’avviso di conclusione delle indagini la direzione distruttale antimafia di Cagliari insiste: è mafia. E trascina nell’inchiesta anche Mariotti, Carboni e Temussi (per quest’ultimo, pare, solo per abuso e rivelazione di segreti d’ufficio).

L’associazione mafiosa e intreccio tra colletti bianchi e criminalitàÈ la prima volta che in Sardegna viene contestata l’associazione di stampo mafioso. L’intreccio fra «colletti bianchi» e criminalità della Barbagia era, secondo le accuse, ben radicato, efficace e con un notevole «potere di intimidazione»: elementi della malavita sarebbero addirittura intervenuti per sostenere l’elezione di Mariotti a rettore, avendo l’appoggio di insospettabili professionisti persino per favorire la latitanza – dal luglio 2020 al dicembre 2021 – di Graziano Mesina, fuggito da Orgosolo dopo la definitiva condanna in Cassazione

16 maggio 2024

fonte:https://www.corriere.it/cronache/24_maggio_16/il-rettore-dell-universita-di-sassari-candidato-sindaco-alle-amministrative-indagato-per-mafia-e-associazione-segreta-11c73ce4-ed35-47e8-88d0-d3e92ca36xlk.shtml