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Braccianti picchiati e maltrattati nei vigneti delle Langhe, arrestati gli sfruttatori

AMDuemila 11 Luglio 2024

Braccianti sfruttati e picchiati nei vigneti delle Langhe, nel Cuneese, almeno una cinquantina, perlopiù africani. Con tre diversi filoni d’inchiesta, che riguardano le campagne tra Farigliano, Neive, Castiglione Tinella, Monforte d’Alba, tutti paesi del Cuneese, la squadra mobile della polizia di Cuneo è arrivata oggi a eseguire una misura cautelare per tre presunti sfruttatori, emessa dal gip di Asti. A Taranto intanto un imprenditore agricolo è indagato dalla procura per omicidio colposo e caporalato nell’inchiesta sulla morte di un bracciante agricolo indiano di 38 anni, Rajwinder Sidhu Singh.
La vicenda dei braccianti impiegati per la vendemmia nelle Langhe vede i tre accusati di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro e di violazioni alla normativa sul soggiorno degli stranieri in Italia. Due sono ai domiciliari, uno di origine marocchina e uno macedone e per un albanese è scattato il divieto temporaneo di esercitare attività professionali. Sono stati inoltre posti sotto sequestro preventivo un immobile e cinque veicoli, tra auto e furgoni, usati per accompagnare i braccianti al lavoro. L’operazione è stata chiamata “Iron Rod”, bastone di ferro, perché è l’arnese usato per picchiare un bracciante tra i filari e in un fabbricato del macedone, a Mango, videosorvegliato come i campi, gli agenti hanno trovato diciannove migranti ammassati, in condizioni igieniche precarie, costretti a versare un affitto, trattenuto dalla illegale paga di tre o cinque euro l’ora per dieci-quindici ore al giorno. L’indagato aveva 16mila euro, nascosti. “Nel momento in cui la giornata lavorativa dura dieci o dodici ore, è evidente che siamo fuori dal perimetro della legalità” ha affermato il procuratore capo di Asti, Biagio Mazzeo ed emergono possibili ulteriori responsabilità: “La nostra prospettiva – spiega il questore di Cuneo, Carmine Rocco Grassi – si deve spostare ora su chi, non preoccupandosi delle condizioni di assunzione, si affida a cooperative o a soggetti come questi, pensando di potersi lavare le mani”. La Flai Cgil chiede di “agire in fretta. Non si tratta – sostiene – di episodi isolati“. Lo stesso sindacato a Taranto, chiede “piena chiarezza”.

Ansa

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fonte:https://www.antimafiaduemila.com/home/mafie-news/261-cronaca/101217-braccianti-picchiati-e-maltrattati-nei-vigneti-delle-langhe-arrestati-gli-sfruttatori.html