Da Iacchite -10 Ottobre 2024
CETRARO SENZA LEGGE
Il detto antico più conosciuto a Cetraro è “jamu a Citraru ca non c’è legge”. Mai migliore sentenza fu pronunciata se si considera ciò che sta avvenendo relativamente allo scioglimento del consiglio comunale. Non c’entrano le dimissioni del sindaco che, secondo la legge, ha 20 giorni per ritirarle. Infatti, il Testo Unico degli Enti Locali, all’art. 53, comma 3, recita: Le dimissioni presentate dal sindaco o dal presidente della provincia diventano efficaci ed irrevocabili trascorso il termine di 20 giorni dalla loro presentazione.
In situazione normale il consiglio comunale si scioglierebbe, dunque, il 24 ottobre visto che il sindaco si è dimesso il 4.
Ma non è questo il motivo principale per il quale il consiglio comunale di Cetraro doveva essere già sciolto, quanto quello di non aver approvato l’Ipotesi di Bilancio Riequilibrato. Proprio per la mancata approvazione di questo importante strumento, il consiglio comunale di Cetraro doveva sciolto già da tempo. Vi spieghiamo perché in modo che tutti possano capire!
L’art.259 del TUEL recita: Il consiglio dell’ente locale presenta al Ministro dell’Interno, entro il termine perentorio di tre mesi dalla data di emanazione del decreto di nomina di cui all’art. 252, un’ipotesi di bilancio di previsione stabilmente riequilibrato.
L’art. 252 cosa ci dice? Ci dice che: La nomina dell’organo straordinario di liquidazione (OSL) è disposta con decreto del Presidente della Repubblica. Dunque, il bilancio va approvato entro il termine perentorio di 3 mesi dall’emanazione del Decreto del Presidente della Repubblica.
A che data risale tale decreto? 21 giugno 2024! Quindi, se si contano 3 mesi, il bilancio doveva essere approvato entro il 21 settembre. Infatti, il consiglio comunale di Cetraro è stato convocato il 18 settembre. Cosa è successo? E’ successo che sia la prima che la seconda convocazione sono andate deserte per mancanza del numero legale. Dunque, l’Ipotesi di Bilancio Stabilmente Riequilibrato non è stato approvato. Pace!
Qui si aprono le interpretazioni come se fosse una partita di calcio. Per evitare di parlare al vento, riportiamo una NOTA del Ministero dell’Interno
DIPARTIMENTO PER GLI AFFARI INTERNI E TERRITORIALI
DIREZIONE CENTRALE DELLA FINANZA LOCALE Ufficio Trasferimenti Ordinari agli Enti Locali e Risanamento degli Enti Locali Dissestati, dal titolo: IL DISSESTO FINANZIARIO DEGLI ENTI LOCALIALLA LUCE DEL NUOVO ASSETTO NORMATIVOche a pagina 19, recita:
“Entro il termine di tre mesi dalla data di emanazione del D.P.R. di nomina dell’Organo straordinario di liquidazione, il Consiglio dell’ente è tenuto a deliberare e presentare al Ministro dell’Interno, una ipotesi dibilancio di previsione stabilmente riequilibrato.
Il temine di tre mesi è perentorio e il mancato rispetto è considerato grave violazione di legge e, come tale, sanzionato con lo scioglimento del consiglio comunale”.
Ma questo è scritto già nell’art. 262 del TUEL sull’Inosservanza degli obblighi relativi all’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato:
L’inosservanza del termine per la presentazione dell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato… integra l’ipotesi di cui all’articolo 141, comma 1, lett. A. Cosa dice questo art. 141! Presto detto: I consigli comunali e provinciali vengono sciolti con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministero dell’Interno:
a) Quando compiano atti contrari alla Costituzione o per gravi e persistenti violazioni di legge…
Dunque, la mancata approvazione dell’Ipotesi di Bilancio Stabilmente Riequilibrato è una grave violazione di legge.
La legge è chiara, né si può parlare dei 20 giorni che il Prefetto concede per l’approvazione perché quella è un’ipotesi che riguarda il Bilancio di Previsione. Infatti, nessuna sollecitazione è arrivata dal Prefetto. Come non si può accampare l’ipotesi che i giorni siano da considerarsi dalla data di notifica al Comune della nomina dell’OSL perché la legge non contempla tale fattispecie. Ed anche se fosse, sarebbero scadute entrambe le ipotesi. E allora, per concludere, bisogna prendere atto che il sindaco di Cetraro non andrà a casa perché si è dimesso ma perché il consiglio comunale non ha approvato il bilancio riequilibrato commettendo una grave violazione di legge.
La domanda è: chi è che fa rispettare la legge in un paese come Cetraro dove, come dicevano gli antichi, non c’è legge?
Qualcuno, come il dottore Vincenzo Cesareo che almeno il coraggio ce l’ha, ha scritto che la responsabilità è della Prefettura.