Si attende in tempi brevi la decisione del Ministero. Pregiudicati tra i dipendenti e presunte procedure poco trasparenti nelle società partecipate
Di Redazione 26 Dicembre 2024 in Apertura, Bari
Il futuro amministrativo di Bari potrebbe essere deciso a breve. In questi giorni il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi dovrebbe pronunciarsi sulla situazione del Comune, dopo l’indagine condotta dalla Commissione di accesso agli atti. L’attenzione è rivolta soprattutto al destino delle società partecipate, al centro dell’inchiesta “Codice interno” che ha evidenziato possibili condizionamenti da parte del clan Parisi.
Ipotesi sul tavolo
Secondo indiscrezioni, lo scioglimento del Consiglio comunale appare improbabile, poiché la relazione del prefetto Francesco Russo, inviata a novembre, non avrebbe rilevato collegamenti diretti tra amministratori e criminalità organizzata. Tuttavia, restano dubbi sul funzionamento delle municipalizzate – tra cui Amtab, Amiu, Amgas, Retegas e Multiservizi – dove sarebbero emersi pregiudicati tra i dipendenti e presunte procedure poco trasparenti.
Piantedosi potrebbe optare per il commissariamento di una o più società o adottare provvedimenti specifici su dirigenti e dipendenti. Un’altra possibilità è l’introduzione di controlli più stringenti su alcuni settori amministrativi. Tali misure non richiederebbero il coinvolgimento del Consiglio dei ministri, poiché rientrano nelle prerogative del ministro dell’Interno.
Conseguenze politiche
Qualunque decisione avrà un forte impatto politico, riaccendendo le tensioni già emerse con la nomina della commissione d’accesso. Durante la campagna elettorale, il centrodestra utilizzò l’indagine per attaccare l’ex sindaco Antonio Decaro, attuale europarlamentare del Pd. Oggi, un eventuale provvedimento potrebbe essere strumentalizzato contro di lui, che continua a essere indicato come possibile candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Puglia.
Nonostante le polemiche, Decaro ha mantenuto il sostegno dell’elettorato, raccogliendo mezzo milione di voti alle scorse elezioni europee. La decisione di Piantedosi, qualunque essa sia, rischia di rappresentare un nuovo banco di prova per l’ex primo cittadino e per il futuro politico della città.