Lo scivolone, per Ciconte, conferma «che la destra parla di sicurezza, ma non conosce gli strumenti che la Regione ha adottato per supportarla». Secondo passo falso sui rifiuti. «La Regione – tuona Polverini – non è stata in grado, in 5 anni, di trovare un´alternativa a Malagrotta». Stavolta risponde l´assessore Giuseppe Parroncini: «Forse non sa che trovare un´alternativa a Malagrotta compete al Campidoglio, guidato dal 2008 da Alemanno; alla Regione spetta l´autorizzazione». Lei non si scompone, in tv da Klaus Davi parla di tutto: di abiti («Non ho “lookologi”, faccio da sola, anche perché sono un po´ allergica»); di adottare un bambino: «Un percorso difficile», ma «nella vita non ho escluso nulla»; di omosessuali: «Ho tanti amici gay, tra cui una del Pd, Paola Concia. Non credo che per loro il matrimonio sia una priorità». Ma è l´ennesima gaffe: «Capisco le esigenze elettorali – replica pronta la deputata democratica – ma Renata sa bene che, da amica, l´ho invitata al mio matrimonio e lei ha accettato».
Per la Bonino l´appoggio pieno di D´Alema: «Il Pd dev´essere onorato di sostenerla», e dell´ex tennista Adriano Panatta: «Voto Bonino, ci mancherebbe». Mentre lei, sostenuta pure dall´astrofisica Margherita Hack, che sarà capolista della Federazione della sinistra alle prossime regionali, entra nel “cuore” della sanità laziale. Prima va al Sant´Andrea: «Chi dice che abbasserà le tasse dice una sciocchezza – denuncia – Se i conti non sono in ordine, Irap e Irpef non possono essere abbassate». I tagli? «Non bisogna fare di ogni erba un fascio, ma capire dov´è l´eccellenza liberandola dalle zavorre. Per questo voglio gli Stati generali della sanità».
Poi all´Irccs Santa Lucia, dove come sempre arriva carica di cartelline; nell´incontro col direttore generale Amadio elenca cifre e fa domande a raffica. Come dice spesso: «So, ho studiato stanotte». La visita dura più del previsto. Emma si ferma con tutti: i medici, i terapisti, i ragazzini disabili della squadra di basket che le regalano la t-shirt “Salviamo il Santa Lucia”; il cappellano con cui parla del Dalai Lama. Un sanitario la ferma nei corridoi: «Se bastasse il suo profilo, la sua umanità, avremmo già vinto». Poi è dai bambini che fanno riabilitazione. Ai genitori in lacrime che le chiedono impegni risponde: «Solo chi ha avuto in famiglia drammi del genere sa cosa vuol dire quando l´amore non basta, servono cure, competenze. Nessuno avrà il coraggio di chiudere una struttura come questa. Ma oltre a tamponare, dobbiamo dare stabilità». Le famiglie incalzano: «Lei è forte, ma subirà pressioni». Sorride: «Le ho subite anche da ministro. Non mi spaventano, a 62 anni non ho neanche più il problema di far carriera».
(Tratto da Repubblica)